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Briciole di pane

Ferrovie, Fs vuole crescere in Europa e punta alla privatizzazione

Elia: "Si lavorerà sulle diverse soluzioni percorribili per arrivare sul mercato nel biennio 2015-2016"

Roma, 6 novembre 2014 - Ferrovie, sui binari si gioca il futuro dell'offerta di servizi di trasporto per gli utenti e la vita delle società propietarie e gestori della linea ferrata. Tra l'annunciato avvio di un percorso per la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato e la riduzione ai pedaggi in favore del maggiore competitor Ntv, la giornata di ieri ha disegnato nuovi possibili scenari del settore.

Ieri a Bruxelles l’AD del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia, ha presentato i prossimi obiettivi dell'azienda alla stampa internazionale, ponendo l'accento su crescita e privatizzazione. I risultati conseguiti dalle Ferrovie dello Stato Italiane sono più che incoraggianti. I dati relativi al primo semestre 2014 confermano l’andamento positivo della gestione registrato negli ultimi anni: il Margine operativo lordo (EBITDA) si attesta a 1.027 milioni di euro e cresce di 77 milioni (+8,1%); il risultato operativo (EBIT), pari a 438 milioni di euro, aumenta di 52 milioni (+13,5%), mentre il risultato prima delle imposte sale, rispetto all’analogo dato 2013, di 5 milioni (+1,5%). Conti che portano l’EBITDA margin del Gruppo FS Italiane al 24,4%, un dato molto al di sopra di quello degli altri top player europei (DB 11,9%, SNCF 8,7%).

Questi successi spingono a guardare all’Europa come naturale terreno di sviluppo. "Perché sia possibile centrare questo obiettivo - ha sottolineato l'Ad -, è necessario che nasca un unico mercato ferroviario europeo, davvero liberalizzato, che non ponga restrizioni all’accesso alle reti di ciascun paese e che rispetti i principi di reciprocità. Un mercato che non abbia più, grazie anche al rafforzamento del ruolo della European Railway Agency (ERA), le barriere tecniche e amministrative che spesso impediscono di fatto il processo di liberalizzazione".

Per chiarire, Elia ha riportato l'esempio del nuovo Frecciarossa 1000 (interoperabile e capace di raggiungere i 400 km/h) che dovrà essere omologato in ogni singolo Stato europeo in cui Trenitalia vorrà farlo viaggiare, "con procedure spesso lente, ripetitive e costose".

FS Italiane sostiene perciò la proposta della Commissione Europea, che prevede la piena liberalizzazione di tutti i servizi dal 2019, con la salvaguardia dell’equilibrio economico dei contratti di servizio pubblico.

La prima lettura del Quarto Pacchetto Ferroviario al Parlamento Europeo - è stato spiegato -, diversamente da quanto proposto dalla Commissione, ha introdotto una norma per cui le strutture a holding sono compatibili, sotto il controllo di un regolatore, con la libera concorrenza. Tale misura ha l’obiettivo di garantire condizioni di alta efficienza e innovazione per il sistema ferroviario. "Purtroppo si prevede la piena liberalizzazione dei soli servizi ad Alta Velocità, che esistono in otto paesi", ha quindi sottolineato il manager di Fs.

L’altro importante traguardo per FS Italiane è la privatizzazione. Le modalità saranno decise dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. "Tutto il prossimo anno si lavorerà sulle diverse soluzioni percorribili in modo da raggiungere l’obiettivo nel biennio 2015 -2016", ha concluso Elia.

MZ

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