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Briciole di pane

Fondi Ue, l'Italia accelera: spesa certificata pari a 9,2 miliardi in 14 mesi

Il ministro Barca: 51 programmi operativi su 52 superano i target e non perdono risorse. La spesa certificata a Bruxelles raggiunge il 37%

Roma, 9 gennaio 2012 – Ottobre 2011, l’Italia è in forte ritardo nei livelli di spesa dei Fondi comunitari, rischia di perdere ingenti risorse e concorda con l’Unione Europea l’adozione di misure straordinarie. Dopo 14 mesi, grazie anche alla forte accelerazione compiuta nell’ultima parte del 2012, sono stati raggiunti risultati ragguardevoli: tra l'ottobre 2011 e il 31 dicembre 2012, la spesa certificata di Fondi europei è stata di 9,2 miliardi di euro. In poco più di un anno, è stato eguagliato quanto totalizzato nei precedenti 58 mesi (quasi 5 anni).

I dati sono stati presentati dal ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma. "51 programmi operativi su 52 – ha affermato il ministro – superano i target di spesa e non perdono risorse; la tagliola del disimpegno automatico scatta solamente per il programma Attrattori culturali, naturali e turismo che perde 33,3 milioni di euro". Un risultato importante, ha sottolineato Barca, “conseguito grazie all’impegno di tutte le amministrazioni pubbliche, locali, regionali e centrali, alle sollecitazioni e al contributo di conoscenza del partenariato economico e sociale, alla pressione dei mass media favorita da una accresciuta trasparenza informativa”.

In particolare, il ministro ha ricordato il ruolo decisivo svolto dal Piano di Azione per la Coesione, che ha rimesso in circolo risorse per 12,1 miliardi di euro, di cui 9,9 attraverso la riduzione del cofinanziamento nazionale. Tenendo conto di tale riduzione, la spesa certificata dall’Italia dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2012, pari a 18,3 miliardi, raggiunge il 37% degli importi disponibili. Barca ha inoltre rivelato che molti programmi, in tutte le aree del Paese, hanno speso in misura anche assai superiore al target.

Nel corso della conferenza, il ministro ha anche tracciato un quadro dei livelli di spesa nelle varie aree geografiche. Le regioni più sviluppate raggiungono il 45,4% delle risorse e tra loro meglio di tutte hanno fatto la provincia autonoma di Trento, la Lombardia e l'Emilia Romagna, mentre si è distinto negativamente il Lazio. Le regioni meno sviluppate si sono invece attestate complessivamente al 33,2%, con sviluppi significativi registrati in Puglia e Campania.

Infine, il ministro ha rivolto il proprio sguardo al futuro, ricordando che in questi mesi è stato compiuto un "intervento rimediale" e che “il risultato raggiunto rafforzerà ulteriormente la nostra posizione negoziale al prossimo Consiglio europeo che definirà il quadro finanziario 2014-2020". "La prospettiva per i prossimi tre anni è migliore di quella che pensavamo” ha affermato Barca, che ha anche sottolineato come per gli anni 2013-2015 all’Italia si prospetti “la sfida e l’opportunità di realizzare interventi di qualità con i restanti 31,2 miliardi di euro da spendere: è una sfida, perché fortissimo dovrà rimanere l’impegno anche grazie alle innovazioni introdotte; è un’opportunità, perché aiuterà a contrastare il ciclo economico”.

Matteo Martellacci

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