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Briciole di pane

Governo, un "tagliando" per la crescita. Al primo posto le infrastrutture

Tra le ipotesi in campo, una modifica della Legge Obiettivo per favorire la partecipazione dei capitali privati

Roma, 12 settembre 2011 - Dopo il varo della manovra, al via l'operazione crescita del Pil. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti da Marsiglia, al termine della riunione dei ministri finanziari del G7, annuncia che il governo, subito dopo il disco verde parlamentare alla manovra, varerà «un tagliando» alle misure prese finora per favorire la ripresa dell'economia italiana. Al primo posto ci sono gli investimenti in infrastrutture.

Tremonti, a margine del vertice di Marsiglia, ha ricordato che la manovra attuale rappresenta «la fine dell'epoca della spesa in deficit. La prossima settimana, dopo aver affrontato il pareggio di bilancio, faremo un tagliando all'economia e ai provvedimenti per la crescita». Il ministro afferma che in quattro mesi «abbiamo contato quaranta provvedimenti per lo sviluppo, dal credito d'imposta per la ricerca fino al provvedimento sugli stabilimenti turistici. Ora - aggiunge - serve un inventario per capire se hanno funzionato: se ci sono cose che non vanno le rafforzeremo; se ce ne sono da aggiungere le aggiungeremo; se vanno bene le comunicheremo meglio».

Il lavoro di monitoraggio del governo riguarderà tutte le categorie produttive, le imprese e i sindacati. Una volta approvata la manovra, dovrebbero partire i tavoli di consultazione presentati il 4 agosto scorso alle parti sociali: si incomincia con le infrastrutture, il lavoro, la modernizzazione dell'Amministrazione pubblica, i servizi pubblici locali, le reti telematiche. Inoltre, il governo ha intenzione di consultare anche Bankitalia e le grandi organizzazioni economiche internazionali, dal Fmi all'Ocse, alla Commissione europea.

Il problema della crescita economica, anche come antidoto alla fibrillazione dei mercati finanziari, è stato considerato assolutamente prioritario alla riunione dei ministri finanziari del G7. Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, il piano Tremonti prevede che il «tagliando» sulla crescita si faccia innanzitutto in due «officine», i due tavoli tecnici convocati dai ministri Matteoli e Romani. Per quanto riguarda le infrastrutture, tra le ipotesi in campo si parla di una modifica della "Legge obiettivo" per velocizzare le opere pubbliche e sbloccare così i 15 miliardi di investimenti dei concessionari di strade e autostrade. Secondo il Sole 24 Ore il governo stanzierebbe da subito due miliardi di euro per rilanciare le grandi opere e metterebbe in pista un decreto legge per riformare la "Legge obiettivo", recependo le 33 proposte delle fondazioni politiche Astrid, Italiadecide e Res Pubblica e delle parti sociali per incentivare la partecipazione dei capitali privati alla futura realizzazione di infrastrutture.

Nel provvedimento potrebbero essere proposti alcuni incentivi fiscali, come per esempio la defiscalizzazione di nuovi investimenti infrastrutturali o anche la destinazione all'infrastruttura di una parte del gettito IVA dovuto all'aumento di traffico generato dall'opera realizzata. Sul fronte dello sviluppo economico, invece, le misure ipotizzate potrebbero riguardare investimenti per la banda larga mobile e lo stanziamento di un miliardo di euro per far ripartire Termini Imerese.

Le proposte sono allo studio dei ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico, che stanno già lavorando a uno schema di decreto legge unico. L'ultima parola spetterà ovviamente al ministero dell'Economia. Secondo il Corriere si starebbe pensando anche a misure per spendere in modo più rapido i 23 miliardi di Fondi strutturali europei.

Mario Avagliano

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