Lavoro, Istat: in soli 12 mesi persi 202mila posti in edilizia
Il settore delle costruzioni paga il tributo più grande alla crisi in termini di riduzione dell'occupazione
Il numero dei disoccupati, pari a 3.276.000, è in ulteriore forte aumento su base tendenziale (17%, pari a +475 mila unità). L'incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre sei casi su dieci le persone con almeno 35 anni. Il 55,2% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-492 mila unità) si accompagna alla crescita di quella straniera (82 mila unità). In confronto al primo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli italiani segnala una riduzione di 1 punti percentuali e quello degli stranieri di -1,4 punti.
Nell'industria in senso stretto prosegue la flessione dell'occupazione, con un calo tendenziale del 2,5% (-116 mila unità), concentrato nelle imprese di media e grande dimensione; si accentua, dome detto, la contrazione di occupati nelle costruzioni (-11,4%, pari a -202 mila unità). Dopo la tenuta dei trimestri precedenti, l'occupazione si riduce anche nel terziario (-0,4%, pari a -60 mila unità), interessando quasi esclusivamente gli indipendenti.
Il commento dell'Ance
“Sono i nostri operai e i nostri impiegati quelli che stanno pagando più duramente la crisi. Per far ripartire il lavoro nel Paese bisogna far ripartire l’edilizia”. Questo il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, ai dati sul crollo dell’occupazione diffusi oggi dall’Istat. In soli 12 mesi, 200 mila posti di lavoro in meno e un ulteriore crollo della produzione del 12% nelle costruzioni. “Non si ferma l’emorragia in atto ormai da troppo tempo – continua Buzzetti - è una realtà che non si può più nascondere. Serve un piano Marshall per la casa, le scuole e il territorio nei primi 100 giorni Governo altrimenti sarà allarme sociale.”
Secondo Buzzetti, l’avvio dei pagamenti della Pa e gli ecobonus che hanno avuto il via libera stamattina sono “primi passi importanti di attenzione, ma non bastano a bloccare lo tsunami che sta investendo il settore”. “Bisogna ridare agli italiani la possibilità di acquistare casa - conclude il presidente dell’Ance - ripristinando il circuito dei mutui a favore delle fasce più deboli e avviare finalmente un piano di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio e degli edifici, cominciando dalle scuole che versano in uno stato di inaccettabile degrado: i soldi ci sono e non sono mai stati spesi. Il Governo Letta deve trovare il coraggio di spenderli ora o sarà troppo tardi".
Edilizia, allarme dei sindacati: "Il settore delle costruzioni è in macerie"