Rapporto della Camera sulla Legge Obiettivo: "Ferme al 10% le opere ultimate"
E' quanto emerge dal rapporto annuale
"Come un anno fa - si legge nel rapporto - le opere che non hanno superato la progettazione rappresentano dal lato del costo il 59% del programma. Le opere che hanno raggiunto la fase di gara il 10%, quelle con contratto o in corso il 21%, e infine le opere ultimate ancora il 10%".
Intanto il volume complessivo del programma, dati al 30 aprile 2011, si attesta a 390 opere per un costo complessivo di oltre 367 miliardi, di cui 237 miliardi solo quelli relativi alle infrastrutture strategiche.
Dopo l'inserimento di sette nuove opere, e divisioni o accorpamenti delle opere già previste, al 30 aprile 2011 il numero delle opere inserite nel programma della Legge Obiettivo è aumentato di 43, pari ad "una crescita del 12%".
Il rapporto presentato dalla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera indica che "complessivamente i finanziamenti disponibili pubblici e privati accertati per le opere esaminate dal Cipe e rilevati da documenti ufficiali, in primo luogo dagli allegati infrastrutture ai documenti di programmazione economica e finanziaria, per la restante parte del programma, ammontano a poco più di 150 miliardi". Risorse che "consentono una copertura finanziaria pari al 41% del costo dell'intero programma. Il fabbisogno residuo ammonta a 217 miliardi (59%) includendo nel calcolo eventuali fondi residui".
Il rapporto indica quindi "le macro opere con maggiori criticità finanziarie", quelle con un fabbisogno da coprire superiore al 75% delle risorse necessarie: "Sono il sistema dei valichi (mancano le risorse per l'85% del costo delle infrastrutture) e le opere riconducibili alla voce 'allacciamenti ferroviari e stradali grandi hub aeroportuali'".
Per altre otto macro opere le risorse disponibili sono inferiori al 50% del costo: "i corridoi plurimodale tirreno- brennero, tirrenico-nord Europa, dorsale appenninica, il Ponte sullo Stretto, la piastra logistica della Sardegna, gli hub portuali e interportuali, gli schemi idrici". Il fabbisogno è invece tra la metà e un quarto del costo per "i corridoi plurimodale padano, adriatico e dorsale centrale, il MoSe, i sistemi urbani, e la macrofamiglia che riunisce gli interventi programmati per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia inseriti nella legge obiettivo con il Dpef 2008-2012".
Sono "solo cinque" e tutte "di costo inferiore al miliardo" le macro opere il cui costo è completamente coperto da risorse disponibili: sono "i due piani del comparto energetico finanziati quasi integralmente con risorse private; i due piani di edilizia scolastica finanziati con le risorse della legge Obiettivo e con il Fondo Infrastrutture; il piano di edilizia carceraria". Completa il quadro il programma di mantenimento in efficienza degli edifici sedi di organismi istituzionali, di cui "manca il finanziamento per il 7%".
Ad aprile 2011, il costo totale del programma delle infrastrutture strategiche "è pari a 237,1 miliardi di euro dei quali 130,7 (il 55%) relativi a opere esaminate dal Cipe": su questo fronte dal rapporto emerge "una copertura dei costi dell'intero programma del 39%, ovvero finanziamenti disponibili per poco piu' di 93 miliardi".
Il presidente della commissione Angelo Alessandri ha così commentato: "Dal rapporto emerge che nell'ambito delle opere deliberate dal Cipe si registra un avanzamento fisico importante nelle diverse fasi progettuali e nel passaggio alla fase contrattuale e di avvio dei lavori. Rispetto allo scorso anno, infatti, si è ridotta la percentuale delle opere in fase di progettazione a fronte di un aumento della percentuale delle opere affidate e in corso: ad aprile 2010 la percentuale di tali opere era del 46 per cento per un importo pari a 59,8 miliardi di euro, mentre ad aprile 2011 si passa al 56 per cento per un importo pari a 76,3 miliardi di euro". Alessandri ha sottolineato in particolare l'importante quota di finanziamento privato raggiunta rispetto alle opere strategiche deliberate dal Cipe "pari al 34,6 per cento delle disponibilità e un importo di 26.130 milioni di euro che incide in maniera diversa a livello territoriale. La realizzazione delle opere del Centro Nord appare, infatti, caratterizzata da un'elevata quota di contributo privato pari a poco più di 23 miliardi di euro; si tratta - ha aggiunto Alessandri - dell'88 per cento di questo tipo di finanziamento contro un 11 per cento destinato ad opere del Mezzogiorno corrispondente a 2.900 milioni di euro. Per quanto riguarda la distribuzione dei fondi pubblici, su 49.492 milioni di euro circa 25 miliardi riguardano le opere del Centro Nord e 22.695 milioni di euro le opere del Meridione".
Ecco la sintesi di alcune schede del rapporto sulle opere più importanti:
Ponte sullo Stretto. L'avvio dei lavori del Ponte, secondo quanto si legge nel rapporto è fissato ad aprile 2012 e il costo complessivo è stimato in 6,35 miliardi di euro. Il fabbisogno al 30 aprile 2011 è pari invece a 3,85 miliardi a cui vanno aggiunto 850 milioni per le opere complementari anch'essi interamente da reperire al 30 aprile di quest'anno. La data di ultimazione dei lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è prevista per il giugno del 2018.
Mose. La diga mobile progettata per proteggere la laguna di Venezia dall'acqua alta, verrà completata nel 2014. Attualmente lo stato di avanzamento dei lavori aggiornato a maggio è del 52 per cento. Il costo complessivo, si legge nel rapporto è di 5,5 miliardi "dei quali 3,6 disponibili (il 65 per cento)". Il fabbisogno da reperire al 30 aprile 2011 è pari invece a oltre 1,9 miliardi di euro.
Salerno-Reggio Calabria. Secondo il rapporto, il costo complessivo stimato a fine aprile ammonta a 11,539 miliardi: ne sono disponibili circa 7,855 miliardi (circa il 68%), ne mancano circa 3,684. Per i lotti che richiedono più tempo l'ultimazione dei lavori è prevista ''oltre il 2015''.