Russia: tre megaprogetti per Putin
Annunciati investimenti in infrastrutture per 11,2 miliardi di euro. Contratti con la Cina per il gas

Roma, 24 giugno 2013 - La Russia investirà 450 miliardi di rubli, pari a 11,2 miliardi di euro, su grandi progetti di infrastrutture nel paese. Lo ha annunciato venerdì scorso il presidente russo Vladimir Putin nel corso della sessione plenaria del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.
Tre i progetti prioritari citati dal capo del Cremlino, tutti di portata gigantesca data l'ampiezza del territorio della Russia: l'alta velocità ferroviaria Mosca-Kazan, 800 km ferrati fino al cuore della regione del Tatarstan nella Russia centrale; una nuova grande autostrada circolare che abbraccia la regione di Mosca; la modernizzazione della ferrovia Transiberiana fino a Vladivostok, lunga quasi 10.000 chilometri.
Tutti i progetti saranno realizzati in partnership pubblico-privato, con lo stato russo come garante. ''Per questo ci servono partner affidabili, forti e ambiziosi'', ha dichiarato Putin invitando gli investitori a partecipare.
Le misure adottate intendono contrastare il rallentamento della crescita economica in Russia, che nei primi 5 mesi del 2013 si è attestata solo al 1,8 per cento, scendendo all’1 per cento nel mese di maggio. Le previsioni si orientano oggi al dato del 2,4 per cento, molto al di sotto dell’obiettivo di Putin del 5 per cento. Con un’inflazione che corre nella misura annuale del 7,4 per cento.
Il pacchetto di investimenti su infrastrutture, che attingerà al fondo nazionale per il welfare, arriva nei giorni in cui importanti contratti vengono siglati sul fronte delle energie e del gas. Con la stagnazione europea che comprime le esportazioni, le attenzioni russe si rivolgono sempre più verso Est, dove la Cina è in prima posizione nei rapporti commerciali.
Uno dei due accordi firmati con la Cina vedrà impallidire la Gazprom, che per la prima volta perderà il suo monopolio nelle esportazioni di gas naturale liquefatto. La Novatek, produttore di gas indipendente, è stata autorizzata a stringere l’intesa con la China National Petroleum Corporation che prenderà parte alla realizzazione dell’impianto LNG nella penisola di Yamal, Russia del nord. La Cina ha anche siglato il preliminare per comprare l’impianto stesso, mentre Putin ha confermato di voler liberalizzare il settore dell’export per il gas naturale.
La Rosneft, azienda petrolifera di stato, invece, fornirà alla Cina 360 tonnellate di petrolio, per un valore di 206 miliardi di euro, nei prossimi 25 anni.