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Squinzi (Confindustria): per rilancio Mezzogiorno fondamentali Salerno-Reggio Calabria e Alta Velocità Napoli-Bari

Per completare queste due opere "devono essere mobilitate tutte le risorse pubbliche disponibili, comprese quelle private"

Roma, 18 gennaio 2013 - La sfida della crescita si vince con le infrastrutture. E per il Mezzogiorno sono fondamentali la nuova autostrada Salerno-Reggio Calabria e l’Alta Velocità ferroviaria Napoli-Bari. Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, in due interviste al Sole 24 Ore e al Mattino spiega che il 2013 sarà «difficile»: le previsioni del Centro studi indicano una ripresa del Pil non prima della fine dell'anno. Ma le potenzialità ci sono. Per il Mezzogiorno basta emergenze: «Bisogna individuare progetti a lungo termine».

Dal 2007 il Pil del Sud ha avuto una riduzione di quasi 24 miliardi. Ma la cifra che potrebbe arrivare dalla Ue nel periodo 2014-2020 è sui 30 miliardi, che si raddoppia con il cofinanziamento nazionale, di cui due terzi per il Sud. I fondi Ue vanno utilizzati «per investire su fattori che siano un volano per la crescita». Va dato atto al ministro Barca e alle amministrazioni regionali, riconosce Squinzi, «di essersi impegnate a fondo in questa direzione, tanto che nell'ultimo anno si è speso tanto quanto nei cinque anni precedenti». Ma Il prossimo ciclo di fondi strutturali può essere decisivo per una riqualificazione della spesa pubblica:«la Commissione Ue ricorda che nel periodo 2000-2006 la politica di coesione ha aumentato il Pil degli Stati membri mediamente dell'1,2% all'anno. È il motivo per cui Confindustria ha deciso di aprire il nuovo anno proprio con una riflessione su questo tema».

Secondo Squinzi, è necessario impiegare «parte delle risorse in reti infrastrutturali e completare le opere avviate con l'attuale programmazione». Quali? «Io non credo che esistano opere pubbliche, grandi o piccole, che sono utili in sé – afferma il presidente di Confindustria - . Come ho detto, credo anzi che la realizzazione di opere e interventi pubblici sganciata da logiche di programmazione sia stata, nel passato, una delle principali criticità delle politiche pubbliche nel Mezzogiorno. Credo, invece, che esistano interventi pubblici la cui utilità reale o potenziale, può essere dimostrata sulla base di un calcolo che qualunque imprenditore fa: una semplice analisi costi-benefici».

Nella programmazione per il Sud, secondo Squinzi rientrano sicuramente «l'Alta Velocità Napoli-Bari e l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, la cui utilità, prima di tutto dal punto di vista economico, è unanimemente riconosciuta. Questi interventi non solo servono, ma per il loro completamento devono essere mobilitate tutte le risorse pubbliche disponibili, nazionali e comunitarie, comprese quelle private, con meccanismi semplici come quello da noi proposto del credito d'imposta. Il recupero da parte dell'amministrazione di una sana capacità di programmazione, insieme a regole chiare e stabili per acquisire il consenso e ad un'equilibrata ed esaustiva informazione della cittadinanza, consentirebbero di smorzare molte delle polemiche che rallentano e ostacolano la realizzazione di opere pubbliche nel nostro Paese».

Squinzi è fiducioso sul completamento in tempi brevi della nuova autostrada Salerno-Reggio Calabria: «Non solo lo credo perché sono ottimista per natura, ma lo spero fortemente, e con me lo sperano tutti quegli imprenditori del Mezzogiorno, del Centro Nord e anche esteri, che su quei chilometri fanno viaggiare le proprie merci, gli ospiti delle proprie strutture alberghiere, i lavoratori delle loro aziende. Quando parliamo di competitività del Mezzogiorno, e quella autostrada attraversa il Mezzogiorno da un capo all'altro, possiamo solo immaginare quanto vale una Salerno-Reggio Calabria completata in termini di riduzione di tempi di percorrenza, nuovi arrivi turistici, riduzione dei costi unitari di ciascun prodotto che ci viaggia sopra».

Confindustria non è contraria al pedaggio della nuova A3. «Vista in questi termini, un'autostrada finalmente completata è un servizio fondamentale per tutto il sistema produttivo – spiega Squinzi -, e come tutte le infrastrutture pubbliche di questo tipo, potrebbe anche essere sottoposta a pedaggio, per mantenerla in efficienza e garantire un elevato standard di servizio, consentendo gli investimenti necessari per una manutenzione continua e accurata. Prima però, credo che sarebbe buona cosa completarla davvero. Se le promesse relative alla chiusura dei cantieri, fatte anche di recente, verranno mantenute, potremo doverne parlare presto. E al di là delle posizioni, tutte comunque legittime, sarebbe una buona notizia».

Mario Avagliano

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