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Briciole di pane

Sviluppo, varato il decreto: risorse per 80 miliardi

Ecco le misure per le infrastrutture, i trasporti, l'energia e l'edilizia abitativa

Roma, 15 giugno 2012 - Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto per la crescita. Il testo comprende 61 articoli che vanno dalle infrastrutture alle norme sulle imprese, dalla giustizia all'ambiente, ai trasporti, alla istituzione dell'Agenzia per l'agenda digitale."Oggi è stato approvato un corpo organico e molto robusto" di misure per la crescita, ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti, in conferenza stampa a palazzo Chigi. Il decreto sviluppo, ha precisato il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture Corrado Passera, è stato approvato con la formula 'salvo-intese' per la parte di articoli arrivati da altri ministeri all'ultimo momento e che possono quindi essere rivisti.

Passera ha spiegato che "il decretone è fatto di misure prese di concerto con tutti i ministeri. L'insieme delle misure di questi 60 articoli dovrebbero avere un impatto rilevante fino a 80 miliardi di euro". In particolare "40-45 miliardi" arriveranno dai project bond e dalle misure per le pmi e "30-35 miliardi" dalle altre misure. E non è finita: "Nei prossimi mesi speriamo di sbloccare una ventina di miliardi in infrastrutture" da parte del Cipe. Passera ha anche parlato della A3: "Dobbiamo assicurarci che entro la fine dell'anno prossimo tutti i cantieri della Salerno-Reggio Calabria, oggi sono 13 e due devono essere ancora aperti, siano completati" perché si tratta di una "infrastruttura basilare del Sud".

Gli obiettivi di fondo del pacchetto di misure del Governo

Il decreto, si legge nel comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, contiene "un ventaglio di misure urgenti e strutturali che realizzano una parte ulteriore dell'Agenda per la Crescita sostenibile che - fin dal suo insediamento - il Governo sta attuando attraverso molte proposte normative già approvate dal Parlamento e altre in corso di valutazione. Il provvedimento punta ad attivare molteplici leve necessarie per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda, lo stimolo al dinamismo imprenditoriale: dall'attrazione di capitali privati all'accelerazione e semplificazione delle procedure per recuperare il ritardo infrastrutturale accumulato, dal rilancio dei settori dell'edilizia e delle costruzioni alle misure per lo sviluppo dei porti, dalla costituzione del Fondo per la Crescita Sostenibile grazie al riordino e alla semplificazione degli strumenti di incentivazione alle imprese, al credito d'imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, dall'introduzione di nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese, alle misure volte a facilitare la risoluzione in continuità delle crisi aziendali, dalle misure per il sostegno all'internazionalizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture energetiche, ai provvedimenti per ridurre i tempi della giustizia civile". La nota spiega che "altri provvedimenti seguiranno anche in funzione delle risorse che si renderanno via via disponibili e nel rispetto degli obbiettivi di finanza pubblica che l'Italia ha assunto nei confronti dell'Unione Europea e del resto del mondo".

I project bond

I project bond rimangono confermati nel testo del dl sviluppo. "Abbiamo introdotto i project bond con meccanismi per renderli ancora più attraenti per gli investitori di tutto il mondo con un regime fiscale agevolato", ha detto il ministro Passera. Si tratta, in sostanza, di un'agevolazione per l'emissione e il collocamento di obbligazioni da parte di societa' di progetto, che introducono un incentivo fiscale con un'aliquota di ritenuta sugli interessi agevolata al 12,50 per cento, equivalente a quella attualmente prevista per i titoli di Stato. Tra le agevolazioni anche - il trattamento fiscale degli interessi pagati dal concessionario sui project bond è ricondotto a quello degli interessi pagati sui finanziamenti bancari; le operazioni relative alle obbligazioni si assoggettano alle imposte di registro ipotecaria e catastale in misura fissa; viene chiarito che l'emissione di obbligazioni di progetto può essere diretta anche a consentire operazioni di rifinanziamento di precedenti debiti prima della relativa scadenza.

In base a dati Ance, come si legge nella relazione che accompagna la bozza del provvedimento che dovrebbe essere rimasta la stessa, "l'importo delle gare di finanza di progetto ammonta annualmente a circa 12 miliardi di euro, suddivisi per circa l'80 per cento su gare ad iniziativa privata e il restante 20 per cento su gara ad iniziativa pubblica, e circa il 40 per cento riguarda bandi superiori a 500 milioni di euro. Ne consegue che la norma proposta determina effetti considerevoli in termini di possibilità di crescita del Pil, atteso che ogni euro di nuovi investimenti si stima che generi una crescita di Pil pari a 3 euro".

La defiscalizzazione delle infrastrutture

Viene esteso a tutte le opere infrastrutturali, realizzate in partenariato pubblico-privato, il campo di applicazione della disciplina attuale di defiscalizzazione, a parziale o totale copertura del contributo pubblico a fondo perduto. La normativa vigente individua invece solo alcune tipologie di opere infrastrutturali alle quali si applica la defiscalizzazione, tra cui ad esempio non sono comprese le reti ferroviarie non metropolitane e le infrastrutture aeroportuali. Inoltre si interviene sulla disciplina relativa alle opere portuali al fine di agevolare l'utilizzo degli strumenti già previsti. Viene infine introdotta un'ulteriore forma di defiscalizzazione per le opere per le quali non è previsto un contributo pubblico a fondo perduto: in questo caso è previsto il rimborso a favore del concessionario e della società di progetto di 1/3 delle nuove entrate fiscali generate dalle opere realizzate.

Project financing e conferenza dei servizi preliminare

Per rilanciare il project financing, attraverso una maggiore garanzia di certezza per gli operatori e gli investitori, si introduce una disposizione volta ad assicurare la stabilità del progetto e dei relativi investimenti. In proposito, per superare le problematiche spesso connesse alle frequenti richieste di modifica del progetto definitivo di un'opera, è stabilita l'obbligatorietà della conferenza dei servizi preliminare, da esperirsi sullo studio di fattibilità. Essa viene poi resa vincolante per le successive fasi di progettazione e sviluppo dell'opera, dando così certezza al concessionario e ai soggetti finanziatori riguardo all'invarianza del progetto.

Incentivi fiscali per spese di ristrutturazione edilizia

Viene confermata ed estesa la disciplina degli incentivi fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia. L'agevolazione favorisce gli interventi edilizi ordinari. La proposta prevede l'innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione Irpef al 50% (attualmente è prevista al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (attualmente fino a 48 mila euro), per favorire interventi di ristrutturazione edilizia. E' consentita dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2013 la detrazione di imposta del 50% per le spese per interventi di riqualificazione energetica (fino al 31 dicembre 2012 resta valida la detrazione pari al 55%).

Misure per il rilancio dell'edilizia

Per quanto riguarda le misure per il rilancio dell'edilizia, è previsto il ripristino Iva per cessioni e locazioni nuove costruzioni. L'attuale normativa prevede che le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione, sono esenti dall'imposizione di Iva. Tale disciplina impedisce quindi alle imprese di costruzione di portare a compensazione l'Iva pagata per la realizzazione dell'opera, nel caso in cui questa venga venduta o locata dopo il termine di cinque anni. In questa situazione, l'Iva rimane quindi a carico degli imprenditori edili. La norma abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate a Iva, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione.

Previste, inoltre, semplificazioni in materia di autorizzazioni e pareri per l'esercizio dell'attività edilizia. La norma semplifica ulteriormente i meccanismi procedimentali per l'ottenimento degli assensi edilizi. In caso di intervento edilizio soggetto alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività, in cui l'attività edilizia può partire contestualmente) viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. In caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività, in cui l'attività edilizia può partire decorso un dato termine) viene introdotta analoga semplificazione. In questo modo viene semplificato un numero considerevole di ostacoli burocratici che l'imprenditore si trova ad affrontare nel corso dell'iter di ottenimento di tutti i titoli autorizzatori di consenso all'intervento proposto.

Affidamento a lavori a terzi nelle concessionarie

Viene elevata dal 50 per cento al 60 per cento la quota dei lavori che i concessionari, titolari di concessioni assentite prima del 30 giugno 2002 (ossia prima della definizione delle regole di affidamento delle concessioni attualmente in vigore), sono tenuti ad affidare attraverso procedure di evidenza pubblica. Si restituisce così al mercato un'ampia quota di contratti di lavori pubblici, consentendo il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nella realizzazione delle opere presenti nei piani di investimento delle società concessionarie.

Crediti d'imposta ai Comuni per le infrastrutture

La disposizione consente ai Comuni di utilizzare, per la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie per migliorare i servizi pubblici, i crediti d'imposta senza la limitazione attualmente fissata in circa 500 mila euro annui, liberando risorse a vantaggio dell'economia reale e del mondo delle imprese e contribuendo in tal modo alla crescita economica del Paese.

Infrastrutture energetiche e liberalizzazione mercato del gas

Sul fronte delle misure per le semplificazioni delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e liberalizzazioni nel mercato del gas naturale, il dl Sviluppo "prevede la possibilità per il ministero dello Sviluppo economico di far ricorso alla presidenza del Consiglio dei ministri per giungere a una decisione definitiva in materia di autorizzazione di infrastrutture energetiche, in caso di mancata intesa delle amministrazioni regionali competenti nei tempi previsti, in coerenza con l'orientamento giurisdizionale attuale della Corte Costituzionale".

Si avvia, inoltre, "una progressiva liberalizzazione del mercato dello stoccaggio del gas, introducendo meccanismi competitivi ad asta, in linea con i mercati europei più avanzati".

Autonomia finanziaria dei porti per le autostrade del mare

Nel quadro degli strumenti per accelerare opere e cantieri, il dl Sviluppo introduce l'autonomia finanziaria dei porti". La norma, spiega il comunicato di Palazzo Chigi seguito al Consiglio dei ministri, "prevede di destinare ai porti, nel limite massimo di 70 milioni euro annui, parte dell'Iva e delle accise (1%) in essi prodotte attraverso le operazioni portuali di import-export di merci". Si punta così a dare "nuovo impulso alla infrastrutturazione portuale e alla viabilità stradale e ferroviaria di connessione consentendo, inoltre, il potenziamento del piano di sviluppo delle cosiddette 'autostrade del mare'".

Tale norma mira al "progressivo raggiungimento della cosiddetta 'autonomia finanziaria' delle autorità portuali, consistente nella possibilità concessa alle Autorità portuali di finanziare autonomamente l'infrastrutturazione attraverso le risorse rinvenienti dalle accise e dall'Iva riscossa sulle operazioni effettuate negli stessi porti". Si consente, inoltre, precisa la nota, "una razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse assegnate ai singoli porti, in quanto le imposte incamerate sono proporzionali alla quantita' di operazioni effettuate e, pertanto, legate all'effettiva funzionalità del porto stesso".

L'Agenzia per l'Italia digitale

Nasce l'Agenzia per l'Italia digitale per coordinare le politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie. All'Agenzia vengono attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti, che verranno adesso soppressi o comunque riorganizzati (DigitPa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della Pa della presidenza del Consiglio). Tra i compiti del nuovo ente anche quello di procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica, coordinando la gestione dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale.

Creata sulla scia di quella comunitaria, presentata dalla Commissione europea nel maggio 2010, si pone - per quanto riguarda il lato delle infrastrutture - due obiettivi principali: completare il Piano nazionale banda larga garantendo al 100% degli italiani la possibilità di connettersi ad almeno 2 Mbps (megabit per secondo) entro il 2013; avviare il progetto strategico per la banda ultralarga fissa e mobile, da 30 a 100 Mbps, da completare entro il 2020. Il costo si aggira tra i 10 e i 20 miliardi di euro.

Il piano città

Il ministro Passera ha confermato anche la presenza del Piano di sviluppo delle città con un nuovo strumento programmatorio (il "piano sviluppo città"), per coordinare e realizzare gli interventi nelle aree urbane: il tutto attraverso uno specifico organismo, la cabina di regia, cui è demandata la selezione degli interventi da realizzare, proposti dai Comuni quali incentivi e agevolazioni per promuovere attività formative, economiche e di efficientamento energetico.

Il piano nazionale delle città consente di coordinare una serie di interventi nelle aree urbane relativi a nuove infrastrutture, alla riqualificazione urbana, alla costruzione di parcheggi, alloggi e scuole, grazie al reperimento di risorse pubbliche (di cui 225 milioni di euro subito disponibili) e all'attivazione di forti sinergie a livello pubblico-privato. Lo strumento del "contratto di valorizzazione urbana", invece, regolamenterà gli impegni dei vari soggetti pubblici e privati relativamente all'area da valorizzare, così da consentire l'avvio delle opere in tempi definiti.

Green economy: fondo da 470 milioni per le assunzioni

In arrivo finanziamenti agevolati alle imprese che assumono giovani under 35 nei settori della green economy. Alle imprese operanti nelle fonti rinnovabili, messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture, degli edifici; biocarburanti; efficienza degli usi finali dell'energia e che assumono nuovi addetti è concesso un finanziamento a tasso agevolato a valere su un Fondo del ministero dell'Ambiente. "Nel caso di assunzioni superiori a tre unità - si legge - almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28 anni. Per singola impresa richiedente, le nuove assunzioni devono essere aggiuntive rispetto alla media totale degli addetti degli ultimi 12 mesi. I finanziamenti di cui al presente articolo sono erogabili ai progetti di investimento sino a concorrenza della disponibilità del Fondo". Il fondo avrà una diponibilità di 470 milioni per le quali si provvede ad aggiornare la finalizzazione delle misure del fondo rotativo.

Norme su energivori

La norma riconduce alla disciplina europea l'individuazione delle imprese a forte consumo di energia che possono usufruire di sgravi fiscali e parafiscali. In particolare si identificano le categorie di imprese a forte consumo di energia non solo tenendo conto della quantità di energia consumata, ma anche del peso che essa riveste sui costi di produzione e sull'attività di impresa, riequilibrando in modo più equo le attuali agevolazioni. La norma specifica inoltre le forme con cui l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg) è chiamata a dare attuazione alla recente norma relativa ai regimi tariffari speciali per l'energia elettrica destinati a grandi consumatori industriali.

Biocarburanti

La norma consente ai produttori di biocarburanti per autotrasporto nazionali e comunitari di attuare modifiche tecnologiche e procedurali utili a rendere la propria filiera produttiva piu' efficiente e competitiva rispetto alle importazioni extracomunitarie. Vengono inoltre razionalizzati i controlli, sempre al fine di evitare distorsioni di mercato a favore di importazioni extracomunitarie.

Trivellazioni

Cambia la norma sulle trivellazioni e le royalty rispetto all'ultima bozza circolata qualche giorno fa. Si stabilisce una fascia di rispetto unica, per petrolio e per gas, e piu' rigida, passando dal minimo di 5 miglia alle 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, per qualunque nuova attivita' di prospezione, ricerca e coltivazione. Sono fatti salvi i procedimenti concessori in materia di idrocarburi off-shore che erano in corso alla data di entrata in vigore del cosiddetto "correttivo ambientale". Viene infine creato un fondo per le attività di salvaguardia del mare e di sicurezza delle operazioni offshore finanziato attraverso l'aumento delle royalties per le estrazioni in mare (dal 7 al 10 per cento per gas e dal 4 al 7 per cento per petrolio).

Mario Avagliano

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