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Briciole di pane

Tariffe autostradali: l'Aiscat ha detto sì allo sconto

Lupi: agevolazioni del 20 per cento su tutta la rete autostradale italiana per i pendolari

Roma, 27 gennaio 2014 – E’ arrivata venerdì la risposta di Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali, circa lo sconto sui pedaggi per i pendolari che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi aveva richiesto a gran voce.
L’associazione ha accolto la proposta del ministro e, a partire da febbraio e sino al 31 dicembre 2015, i pendolari godranno di una agevolazione tariffaria con formule di abbonamento del 20%.


Godrà di questo sconto chi farà per venti volte il percorso di andata e ritorno (40 tratte) su un tragitto definito da casello a casello per una tratta massima di 50 chilometri (50 andata e 50 ritorno).
Lo sconto scenderà progressivamente dal 20 al 10 per cento al diminuire dei viaggi sino alla soglia minima di dieci viaggi di andata e ritorno (20 tratte) sotto la quale è difficile essere definiti pendolari.


“E’ un aiuto concreto – ha dichiarato il ministro Lupi – a una delle due categorie sulle quali si fa sentire in modo più sensibile l’impatto degli aumenti delle tariffe”.
Sugli aumenti al casello, infatti, aveva protestato anche un’altra categoria, quella degli autotrasportatori, “con i quali – ha sottolineato Lupi – è già aperto il tavolo per concordare le forme di compensazione degli aumenti”.


Quest'anno l'incremento medio delle tariffe autostradali è stato del 3,9%, un dato uguale a quello del 2013 e di poco superiore al 2012 (3,3%). “Con questi sconti – ha dichiarato il ministro – si va oltre l’aumento medio, proprio perché si ritiene che in questo momento chi ha bisogno vada particolarmente aiutato”.


Gli aumenti, attentamente verificati a fronte dei reali investimenti effettuati, corrispondono a precisi obblighi contrattuali: “non è possibile il verificarsi di aumenti tariffari delle autostrade in recupero di investimenti non realizzati – ha spiegato il ministro Lupi mercoledì scorso in audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato -. La procedura è regolamentata in maniera ferrea e decisa”.


“Nei quattro mesi da qui a giugno – ha aggiunto il ministro – partiranno i lavori di un Tavolo tecnico a cui parteciperà oltre al MIT, al MEF e all’Aiscat, anche l’Autorità di regolazione dei trasporti, per trovare soluzioni stabili per l’intero comparto autostradale, garantendo la concreta realizzazione degli investimenti ma anche il contenimento delle tariffe”.


Le soluzioni allo studio sono diverse e vanno dalla rivisitazione del programma degli investimenti - anche sotto l’aspetto temporale -, in accordo con gli Enti territoriali al prolungamento del periodo concessorio nel rispetto del diritto comunitario, fino alla imputazione del costo delle opere non ammortizzate a carico del concessionario subentrante ed alla spalmatura dell’aumento tariffario su più periodi regolatori. Tra le possibili soluzioni ci sono anche accorpamenti o fusioni di tratte autostradali contigue, allo scopo di ridurre l’estrema frammentazione del settore, con conseguenti benefici di natura economico-finanziaria.


Sul tema aveva già affermato Lupi “il sistema va rivisto nella sua complessità, anche a fronte di un cambiamento epocale, cioè che da sei anni consecutivi la domanda di trasporto diminuisce”.


Il ministro delle Infrastrutture ha dichiarato proprio nell'audizione della scorsa settimana che “la rete autostradale italiana, rispetto a quella europea, risulta caratterizzata da una eccessiva frammentazione. Si tratta di un elemento di forte debolezza che ha anche un'incidenza sul regime tariffario”.


Il confronto con l’Europa risulta immediato e – secondo i numeri riportati ieri dal quotidiano Il Giornale – vede l’Italia come il Paese con i pedaggi più bassi: in Francia e in Spagna si spenderebbe di più, mentre in Germania il pagamento riguarda solo i camion.
 

La rete autostradale italiana, con i suoi 5.724 chilometri a pedaggio, è la terza per estensione dopo quella della Germania (12.500 chilometri) e della Francia (8.628). In Germania dal 2005 si applica il pedaggio ai soli veicoli pesanti e nel 2012 i ricavi sono stati superiori a 4 miliardi: le tariffe, dunque, sono più alte di quelle italiane. In Francia il sistema è simile a quelle italiano e Parigi ha il record europeo di entrate da pedaggio (8,5 miliardi). In Austria (2.137 chilometri di rete) si applica un sistema misto: a motocicli e autoveicoli viene applicato un forfait (la cosiddetta vignette, un adesivo che si applica sul parabrezza) a tempo - 10 giorni, 2 settimane e 1 anno - con un costo massimo di 82,7 euro.

 

Manuela Zucchini

  Il minsitro Lupi in audizione al Senato, 22 gennaio 2014