Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Torino-Lione, il Governo assicura il finanziamento fino al 2029

A Roma presentato il progetto definitivo della sezione trasfrontaliera. Il cantiere darà lavoro a mille persone

Torino, 31 gennaio 2013 - Per la Nuova Linea Torino Lione (NLTL), il Governo ha assicurato la copertura finanziaria del progetto: nella Legge di stabilità sono stati stanziati quasi 3 miliardi di euro, di cui 840 milioni potranno essere spesi nel triennio 2013-2015 e altri 150 milioni all'anno nel periodo 2016-2029. Lo hanno affermato, nel corso della presentazione del progetto definitivo della sezione transfrontaliera  dell’opera, il ministro per lo Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti, Corrado Passera, e il viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia.
Passera ha poi aggiunto che il progetto “parte con tutte le condizioni migliori per avere successo. Oggi - sono parole del ministro - abbiamo presentato il progetto definitivo che è molto diverso da quello di tanti anni fa che aveva delle criticità. Con il progetto presentato oggi si risolvono molti problemi che aveva con il territorio: non si consuma ambiente, si crea lavoro e si mette la Val di Susa al centro delle grandi infrastrutture europee. Dobbiamo creare un'Unione Europea - ha chiarito Passera - anche dal punto di vista dei trasporti e della logistica. Mancava proprio questo pezzetto per collegare gli assi orizzontali e verticali e mettere l'Italia, il Piemonte e la Val di Susa al centro" di questo network europeo.
Passera ha poi mostrato apprezzamento per il lavoro dell'”Osservatorio Torino-Lione” che in 240 sedute dal 12 dicembre 2006 al 29 gennaio 2013 ha portato avanti il confronto con i territori con dieci gruppi di lavoro e trecento audizioni, sessantacinque delle quali a livello internazionale.
Mentre il viceministro Ciaccia ha spiegato: “C’è l'orgoglio di un Paese che tenendo la barra dritta sui conti pubblici assicura il finanziamento dell'opera integralmente con la legge di stabilità 2013 che garantisce l'integrale copertura fino al 2029”.
Il progetto definitivo della Nuova Linea Torino Lione (NLTL), per la sezione trasfrontaliera, ha anche una nuova definizione, quella di “progetto di territorio”. Così, infatti, è stato indicato nel corso della presentazione ufficiale avvenuta a Roma presso il Parlamentino del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il progetto definitivo è stato, infatti, illustrato dal Commissario di Governo e Presidente della Cig Italia-Francia, Mario Virano, insieme ai tecnici che hanno lavorato al dossier. Si tratta del progetto finale della parte italiana della Torino-Lione, da Bussoleno al confine di Stato, che ha avuto il via libera della società Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), responsabile della parte internazionale della linea. L'intero tratto internazionale, i cui tempi di realizzazione sono previsti in dieci anni, costerà 8,2 miliardi di euro, da St.Jean de Maurienne a Bussoleno, dove si innesterà nella cosiddetta “linea storica”.
La parola d’ordine lanciata da Virano è stata quindi “territorializzazione” che, ha spiegato il Commissario, “non può significare caduta nel localismo: l’attenzione alle ragioni della Valle deve coniugarsi con la dimensione europea e la Valle di Susa, con la sua stazione internazionale, si troverà sulla rete primaria europea, acquisendo un rilevante vantaggio competitivo non solo per il suo turismo, ma per l'insieme delle opportunità insediative e di investimento sul territorio”. Virano ha poi aggiunto che “la sfida della territorializzazione consiste nel cercare di dimostrare che il valore aggiunto non è un'utopia, che il danno non è inevitabile e che un progetto infrastrutturale può diventare un progetto di territorio”.
Già noti i tratti essenziali dell’opera. E’ previsto quindi che l'Italia dovrà contribuire al costo complessivo con 2 miliardi e 849 milioni, sempre che la Ue dia il contributo massimo, il 40%, altrimenti la quota salirà in modo proporzionale. La NLTL conterrà anche un tunnel di base, lungo 57 chilometri (12 in territorio italiano, 45 in Francia) che sboccherà nella piana di Susa dove sarà collocata la stazione internazionale progettata dall’architetto giapponese Kengo Kuma. Tutti i cantieri saranno chiusi, come se si trattasse di una lavorazione industriale. Vi troveranno lavoro mille addetti all'anno, in media, ai quali bisogna aggiungere i posti creati nell'indotto. La stazione internazionale, una volta ultimata e attivata, darà lavoro a circa 150 persone. In quel sito saranno generati, con l'energia fotovoltaica, 700 mila kWh all'anno, di cui 180mila resteranno alla Valle di Susa.
Proprio per la particolare ambientale cura rivolta al cantiere, è stato precisato che la dispersione di polveri nell'aria sarà ridotta al minimo: le Pm10, ad esempio, dovrebbero avere, a Susa, un incremento massimo di 5,69 microgrammi al metro cubo, le Pm2.5 di 0,79 microgrammi. Il consumo di suolo sarà limitato a 8,5 ettari, ma altri 7, oggi “compromessi” saranno “rinaturalizzati”.
Dopo la presentazione, il progetto definitivo dovrà avere il via libera da parte della Cig (previsto per il 7 febbraio prossimo), per passare poi al vaglio della Via (Valutazione di impatto ambientale) ed, infine, all'approvazione del Cipe, prevista per il prossimo autunno.

Andrea Zaghi

  Nota informativa

  La nuova linea ferroviaria