Anas: Ciucci al Senato traccia la strada verso la privatizzazione
Il presidente dell'Anas in audizione presso la Commissione Lavori pubblici

Roma, 24 febbraio 2015 – Il Legislatore ha delineato per l’Anas, a partire dalla trasformazione in società per azioni, “un percorso di progressivo avvicinamento al mercato, che la Società ha seguito, in coerenza con le indicazioni ricevute dalle Autorità di Governo, attraverso una pluralità di azioni finalizzate all’efficientamento della struttura nonché ad assicurare nell’ambito la massima trasparenza e l’efficace comunicazione”. Lo ha ribadito oggi il Presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, nel corso dell’audizione su “L’andamento delle attività di investimento e di manutenzione sulla rete stradale di competenza e le prospettive di sviluppo dell’ANAS S.p.A.”, presso l’8a Commissione (Lavori Pubblici, Comunicazioni) del Senato.
Il Presidente Ciucci ha ricordato il complesso delle misure che l’attuale management aziendale ha adottato, dal 2006 ad oggi, per ridefinire il sistema di regole di funzionamento dell’Anas. Ciucci ha sottolineato che “l’efficacia delle azioni adottate dal nuovo vertice” è dimostrata da una serie di indicatori tra cui il riequilibrio del conto economico della Società che è in utile a partire dal 2008. “A partire dall’esercizio 2009 – ha inoltre sottolineato – la Società ha distribuito un dividendo al Ministero Azionista per circa 30 milioni di euro complessivi, cui si aggiungono gli importi versati al MEF, in attuazione delle norme di spending review, per 15 milioni di Euro complessivi” .
La strada verso la privatizzazione
“Di recente – ha affermato Ciucci – il progetto di procedere alla privatizzazione di Anas è stato ribadito dall’attuale Governo, che ha inserito la Società nel programma di privatizzazioni 2015-2016”. Il Presidente dell’Anas ha anche ribadito che la privatizzazione della società “presuppone norme certe in ordine al funzionamento e al finanziamento della Società, non soltanto in relazione alla copertura dei costi sostenuti per l’attività di gestione ordinaria della rete (come già avviene attualmente), ma anche per gli investimenti in nuove opere e manutenzione straordinaria, senza gravare integralmente sul bilancio dello Stato”.
“Il finanziamento delle opere – ha aggiunto – potrebbe essere realizzato, in tutto o in parte, con la previsione del pedaggio sulle nuove realizzazioni nonché attraverso l’eventuale introduzione graduale del pedaggio su parte della rete attuale dell’Anas (tenendo conto degli utilizzatori frequenti), al fine di consentire il finanziamento, anche parziale, dei nuovi investimenti e ridurre l’incidenza sul bilancio dello Stato degli oneri per la realizzazione di nuove opere”.
Secondo Ciucci attualmente il primo passaggio necessario consiste nel completamento della privatizzazione formale della Società, avviata nel 2002, mettendo a punto un percorso operativo che conduca l’Anas fuori dalla lista ISTAT di consolidamento del bilancio pubblico e quindi dal perimetro della P.A..
Completata questa fase, secondo Ciucci sarebbe possibile passare nel 2016 alla privatizzazione sostanziale della Società, con l’apertura del capitale (30-40%) dell’Anas in una prima fase ad investitori istituzionali cui potrebbe seguire l’offerta ad una più ampia platea di soggetti. “Al riguardo, esiste, infatti, un concreto interesse da parte degli investitori istituzionali internazionali ad approfondire il tema, che è stato confermato, tra l’altro, nel corso di recenti incontri avvenuti a Milano a settembre scorso, in occasione dell’Italian Infrastructure Day” ha sottolineato Ciucci.
Investimenti per nuove opere
Nel corso dell’audizione Ciucci ha ricordato che l’obiettivo prioritario di Anas è quello di ammodernare e completare la rete di interesse nazionale in gestione. “L’Anas – ha affermato – riveste un ruolo centrale nell’infrastrutturazione del sistema Paese, come attestato anche dai dati CRESME che indicano nella Società la prima stazione appaltante d’Italia: nel periodo 2007-2014 ha pubblicato più di 5500 bandi per un importo di 23 miliardi di euro”.
Ciucci ha ricordato gli importanti risultati conseguiti dall’Anas a partire dal 2006, anni in cui Anas: ha avviato quasi 210 nuovi lavori che hanno comportato un impegno complessivo di 13 miliardi di euro (cui vanno aggiunti 2 miliardi di euro di investimenti realizzati attraverso Quadrilatero Umbria Marche); ha portato a termine opere per 1.500 km di strade e autostrade con un investimento di 16 miliardi di euro. Fra le principali infrastrutture ultimate si ricordano: 260 km sulla Nuova Autostrada Salerno-Reggio Calabria, 25 km della Trasversale delle Serre e oltre 30 km della Nuova SS 106 Jonica in Calabria, 25 km di nuova autostrada Catania-Siracusa, 9 km della Siracusa-Floridia e 29 km dell’itinerario Agrigento-Caltanissetta in Sicilia, 46 km della SS 125 e 38 km della SS 131 in Sardegna, 22 km sulla SS 38 (variante di Morbegno), sulla SS 36 (Cinisello) e sulla SS 42 (Val Camonica) in Lombardia, 18 km nel tratto Pietrelcina-San Marco dei Cavoti sulla SS 212 in Campania, 30 km sulla Asti-Cuneo in Piemonte, 20 km sul GRA e le viabilità accessorie della Roma-Fiumicino nel Lazio.
“Attualmente – ha proseguito Ciucci – sono attivi o in fase di avvio 110 cantieri per nuove opere per un investimento complessivo di 11 miliardi di euro, dei quali 5 miliardi già spesi”. Fra le principali gare in corso vi sono il nodo di Casalecchio di Reno per un investimento di 159 milioni in Emilia, il tratto Viadotto Stupino-Altilia sulla Salerno-Reggio Calabria per 340 milioni, nel Lazio il tratto Monteromano-Cinelli sulla SS 675 per un investimento di 120 milioni, in Piemonte la tangenziale di Novara (prevista nello Sblocca Italia) per 124 milioni, nel Veneto la tangenziale di Vicenza per 86 milioni, nelle Marche il tratto Acquasanta-Trisungo per un valore di 116 milioni, in Sardegna i lavori di completamento della SS 131 per 55 milioni.
Interventi di manutenzione
“Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete di oltre 25.000 km gestiti da Anas – ha affermato Ciucci – rivestono un’importanza fondamentale sia nell’ottica di garantire la sicurezza dell’utenza che di preservare il valore del patrimonio infrastrutturale in gestione”.
Il Presidente ha segnalato che nell’ultimo triennio Anas ha sostenuto costi diretti ed indiretti per la manutenzione ordinaria per circa 2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria, nel periodo dal 2007 al 2014 sono stati portati a termine circa 1.600 interventi di per un importo di 1,6 miliardi di euro e ad oggi sono attivi ed in fase di attivazione 600 interventi, per un importo di oltre 1 miliardo di euro.
“Particolare rilievo – ha segnalato Ciucci concludendo l’argomento – assume il Programma di Manutenzione Straordinaria di Ponti Viadotti e Gallerie, che ha ricevuto di recente tre stanziamenti per un importo complessivo di circa 1 miliardo di euro e che consente di realizzare molteplici interventi distribuiti sull’intero territorio nazionale”.