Ciaccia: entro aprile un "ddl organico" sulle infrastrutture
Il governo ha attivato un tavolo di ascolto degli operatori del settore
"Dobbiamo dare risposte efficienti ed efficaci al sistema economico attraverso la produzione di norme per migliorare" l'ingresso dei capitali, ha spiegato il viceministro nel corso dell'audizione. "Si tratta di porre mano a modifiche di tipo normativo per le infrastrutture e la loro potenziale realizzabilita - ha aggiunto -, tenendo conto che c'è una quantità di risorse assai rilevante" per colmare il gap del settore, "parliamo di decine di miliardi, 300 miliardi in dieci anni". Il ministro ha detto che in questi mesi il Governo ha approvato "oltre 100 disposizioni in materia di normativa", ma tutti attraverso la decretazione d'urgenza.
"Per completare questo quadro - ha proseguito Ciaccia - occorre un disegno di legge che sia di tipo ordinamentale e contenga anche deleghe da dare al governo, che dia coerenza al sistema e introduca ulteriori norme per favorire il partenariato pubblico-privato". Ecco il motivo per cui si è deciso di ascoltare gli operatori (tra cui Ance, Fs, Anas, Autostrade), con l'aggiunta anche della "presenza qualificata" dell'Abi: "Siccome con le recenti norme abbiamo detto che serve l'assicurazione della bancabilità del progetto - ha spiegato -, abbiamo deciso di allargare la partecipazione alla presenza per la prima volta dell'Abi e della Bei (Banca europea degli investimenti, ndr.)".
"Sono fiducioso che attraverso questa evoluzione culturale potremo arrivare presto ad un disegno di legge armonico che consenta in modo sinergico" di accelerare la realizzazione delle opere, ha detto Ciaccia. Tra le principali questioni di cui si discute al tavolo, e che finiranno poi nel provvedimento, ci sono: la necessità di "agevolare lo strumento virtuoso del project bond"; "ridefinire meglio le opere strategiche nazionali"; evitare i cambiamenti in corsa, partendo dal fatto che pacta sunt servanda; la modifica dell'articolo 117 della Costituzione, "riportando al centro la realizzazione delle opere strategiche" (per le quali oggi serve anche l'intesa delle Regioni, ndr.); istituire un comitato dei ministri per le opere strategiche; norme di delega sui contratti pubblici e su edilizia e governo del territorio.
Tra le questioni aperte c'è anche quella dell'introduzione in Italia dello strumento del 'debat public' come in Francia: "Ma non bisogna innamorarsi di norme dettate da altri ordinamenti - ha avvertito Ciaccia - su questo è necessario trovare un'armonizzazione su una normativa che eviti il dissenso col territorio che a volte è dettato anche dalla mancanza di comprensione".
