Codice della Strada, consiglio dei ministri approva ddl per riforma
Tra le novità, patente a punti anche per i conducenti minori di età, misure di tutele dei ciclisti, sanzioni ridotte per chi paga in tempi ristretti le multe
Roma, 26 luglio 2013 - Al via una nuova riforma del codice della strada. Su proposta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge recante delega al Governo per la riforma del Codice della strada. Il ddl delega sulla riforma del codice della strada è pensato "a difesa degli utenti deboli della strada, in particolare tocchiamo il tema dei ciclisti", afferma il premier Enrico Letta al termine del Cdm. La legge delega prevede anche un intervento sui quadricicli: "Le strade sono riempite di quadricicli leggeri usati da ragazzi non sempre bravissimi a guidare e non sempre pienamente consapevoli dei rischi. Si da' delega al governo per intervenire per far si' che tutta la logica della patente a punti intervenga anche per utilizzo delle macchinine, è necessario considerarle come le altre automobili". La riforma del codice della strada, inoltre, continua Letta, "prevede maggiori premialità per i comportamenti virtuosi e maggiori sanzioni per quelli non virtuosi".
Come ha spiegato il ministro Lupi "le nuove normative avranno come capisaldi la sicurezza delle strade, la prevenzione e l'educazione degli utenti della strada". Ci sarà da fare innanzitutto, ha aggiunto Lupi, "un grande lavoro di semplificazione. L'attuale codice è composto da 240 articoli, a cui si aggiungono i 408 del regolamento di esecuzione. Dal 1992 a oggi è stato oggetto di più di 70 interventi legislativi, che ne hanno compromesso l'organicità e la chiarezza. Il nuovo codice avrà poche norme mentre tutto ciò che è adeguamento allo sviluppo tecnologico e alle disposizioni europee, che sono in continua evoluzione, troverà spazio nel regolamento, che è modificabile in modo più celere".
Una grossa novità riguarderà le patenti per i motorini e per le minicar, ottenibili già a 14 anni. "Sinora ai minorenni - dice Lupi - non potevano venire applicate le sanzione in cui incorre l'adulto con la patente a punti. Con il nuovo codice queste patenti sono in tutto uguali a quelle a punti, e potranno venire sospese e ritirate". Per la sicurezza delle strade, da cui dipende ancora il 15 per cento dei morti per incidente, bisognerà intervenire sulla progettazione, la manutenzione e la segnaletica soprattutto per tutelare gli utenti più deboli: motociclisti e ciclisti. Lupi ha fatto l'esempio dei guard rail, "andranno ripensati nella forma sia quelli in cemento sia quelli in ferro, causa spesso di lesioni gravissime per i guidatori delle due ruote".
Infine una nota sulle multe. Oltre a inserire un criterio di premio per gli automobilisti virtuosi e di severità per i recidivi (Lupi ha confermato che diventerà strutturale quanto già contenuto nel Decreto del fare sullo sconto del 30 per cento per chi paga subito), il ministro delle Infrastrutture ha detto che bisognerà armonizzare gli iter per i ricorsi: "E' un po' strano che chi oggi fa ricorso al prefetto e se lo vede respinto si veda anche raddoppiata la multa, cosa che non succede per chi fa ricorso al giudice di pace. Bisognerà chiarire, eliminando condizioni vessatorie, per quali ricorsi ci si debba rivolgere all'uno e per quali agli altri".
L'attuale codice
Il vigente codice della strada - spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Consiglio dei Ministri - si sviluppa in 240 articoli, a cui si aggiungono i 408 del regolamento di esecuzione. Peraltro, dal 1992 ad oggi, lo stesso è stato oggetto di più di 70 interventi legislativi, di cui alcuni particolarmente incisivi (vedi ad esempio la legge n. 120 del 2010) che ne hanno compromesso l'organicità e la chiarezza.
Lo schema di disegno di legge
Il ddl del governo si prefigge di intervenire sul vigente codice della strada, non solo per razionalizzare i numerosi interventi legislativi sulla materia succedutisi nel tempo, ma anche per un intervento di "manutenzione normativa". L'obiettivo del governo è di redigere un "codice comprendente solo alcune disposizioni generali e, con riferimento ai conducenti, le prescrizioni comportamentali e le relative sanzioni: un testo breve, comprensibile per tutti e non solo per gli addetti ai lavori, e sicuramente non meno efficace sotto il profilo della certezza del diritto e della tutela della sicurezza stradale".
Lo schema di disegno di legge da un lato indica i criteri direttivi per la riscrittura delle disposizioni che dovranno essere contenute nei decreti legislativi modificativi dell'attuale codice, dall'altro prevede la delegificazione di quelle materie che, in ragione dell'esigenza di un continuo adeguamento alla normativa comunitaria, meglio si prestano ad essere regolamentate in fonti di natura secondaria o amministrativa, in modo da poter intervenire sulle stesse con procedure celeri e tempestive.
Le novità previste
I principali interventi riguardano la revisione della disciplina sanzionatoria, con espressa previsione di specifiche misure di premialità in relazione a comportamenti virtuosi nonché, in linea di continuità con quanto fatto dal legislatore nel ddl di conversione del dl "Fare", misure riduttive dell'entità delle sanzioni in caso di pagamento delle stesse entro tempi ristretti; introduzione, anche con riferimento ai conducenti minori di età, dell'istituto della patente a punti, al fine di intervenire celermente e preventivamente nell'educazione stradale dei giovani utenti della strada; la previsione, che accoglie la richiesta dall'Associazione Vittime della Strada, di un coordinamento tra procedimento amministrativo e procedimento penale, al fine di evitare che le misure amministrative cautelari di sospensione della patente di guida perdano efficacia prima della definizione del procedimento penale. In tale modo chi è colto alla guida di un'autovettura sotto l'influenza di sostanze stupefacenti e/o di alcool, non potrà riottenere la patente fino a quando non è definito il procedimento penale; inasprimento delle sanzioni per comportamenti ritenuti particolarmente pericolosi per la sicurezza stradale e nei confronti dei recidivi; semplificazione burocratica nella presentazione dei ricorsi avverso le sanzioni amministrativi distinguendo chiaramente gli ambiti di competenza tra ricorsi amministrativi (dinanzi al Prefetto) e giurisdizionali (dinanzi al Giudice di Pace); l'adozione di misure di tutela dell'utenza debole, anche con riguardo a sistemi di maggiore visibilità notturna per i ciclisti; disposizioni riguardanti la circolazione dei veicoli sulla rete stradale ed autostradale in presenza di condizioni atmosferiche particolarmente proibitive, spesso causa di gravi disastri stradali e fenomeni di paralisi e congestione del traffico; progettazione e costruzione di strade più sicure con espressa previsione di una moderna segnaletica e la creazione di infrastrutture ed arredi finalizzati anche alla sicurezza degli utilizzatori a due ruote; introduzione di disposizioni atte a favorire l'istallazione e la diffusione di sistemi telematici applicati ai trasporti ai fini della sicurezza della circolazione e in un'ottica di semplificazione delle procedure di accertamento delle violazioni.
Saranno disciplinati con lo strumento più snello del regolamento, o dell'atto amministrativo, e resteranno fuori dal nuovo codice, tutte le materie di carattere tecnico, soggette a frequenti aggiornamenti a seguito delle norme europee, in modo da poter intervenire sulle stesse in modo più celere. Al fine di snellire i procedimenti ed alleggerire gli oneri amministrativi gravanti sull'utenza, il disegno di legge in esame prevede l'emanazione di decreti dirigenziali per le istruzioni attuative in relazione alle modalità di semplificazione delle procedure e di dematerializzazione della relativa documentazione.
Il commento del presidente della Commissione Trasporti della Camera
"All'inizio della legislatura abbiamo presentato in Parlamento una proposta di legge delega per la riforma organica del Codice della strada che è in fase avanzata di discussione e approvazione, dopo aver svolto già alcune audizioni", commenta il Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Michele Meta. "E' certamente una buona notizia - aggiunge -, ed un utile contributo alla discussione parlamentare, l'approvazione in Consiglio dei Ministri di un testo che si aggiunge a quelli già depositati in Parlamento, il cui iter è già avviato. Ma un punto irrinunciabile è quello relativo ai tempi : se per riformare la carta costituzionale occorrono 18 mesi, per la riforma del Codice della Strada in chiave europea non possono trascorrere oltre sei mesi ed in questa direzione mi sento di rivolgere un appello a tutte le forze politiche, ed al Governo, per licenziare al più presto un testo organico di cui il Paese ha bisogno da anni e che deve fondarsi sulla prevenzione, formazione e repressione dei comportamenti di guida scorretti".
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