Per l'Autorità dei Trasporti, in primo piano diritti e qualità
La relazione sull'attività svolta presentata dal Presidente Camanzi
Torino, 16 giugno 2016 - Diritti e qualità. Stando alla relazione presentata al Parlamento, sono state queste le due parole d’ordine che hanno ispirato il lavoro dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. In particolare si è trattato di diritti dei passeggeri e qualità dei servizi che il Presidente dell’Autorità, Andrea Camanzi, ha sottolineato presentando appunto il terzo rapporto annuale dell'organismo di vigilanza.
“Rispetto ai precedenti due anni di attività – ha spiegato Camanzi -, l'Autorità ha concentrato la propria attenzione, oltre che sui temi inerenti la regolazione dell'accesso, anche su quelli dei diritti dei passeggeri e degli utenti e della qualità dei servizi”. Questo lavoro si è articolato in tre parti. Prima di tutto la valutazione dei reclami degli utenti, poi l’accertamento dell'esecuzione delle norme europee in materia di diritti dei passeggeri e della loro tutela, e, infine, nel regolare positivamente “il contenuto minimo dei diritti, anche di natura risarcitoria, che gli utenti possono esigere nei confronti dei gestori dei servizi e delle infrastrutture”.
Camanzi ha quindi specificato che sono stati avviati “procedimenti finalizzati alla definizione delle condizioni minime di qualità dei servizi gravati da obblighi di servizio pubblico nei settori del trasporto” ferroviario e marittimo.
L’obiettivo futuro è stato quindi indicato nel “continuare ad investire per migliorare i risultati già raggiunti” su questi due fronti. Su questa linea è d’accordo anche il Governo. Il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, ha infatti spiegato che la riforma del trasporto pubblico locale e della portualità e i nuovi investimenti ferroviari richiedono un'attenzione particolare “da rivolgere all'utente”. Camanzi, inoltre, ha parlato anche di pedaggi spiegando che per l'alta velocità sono calati di circa il 36% grazie ai nuovi criteri per la definizione dei costi dovuti a Rfi. “Noi – ha detto -, non definiamo le tariffe ma i costi della rete e la correlazione del pedaggio a questi costi”; il Presidente ha poi sottolineato che “il nostro è un intervento di trasparenza tra costi pertinenti ed efficienti e pedaggio sulla base dei volumi di traffico”. Con l'intervento dell'Authority quindi “Rfi ha ridotto il pedaggio sull'alta velocità pura” ossia “sulla Firenze-Milano-Torino e sulla Roma-Napoli-Salerno” mentre “la tratta Roma-Firenze è la vecchia direttissima e non è alta velocità in senso stretto”.
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