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Appalti: Matteoli, troppe stazioni appaltanti, ora di snellire

Matteoli, 21 stazioni appaltanti sarebbe perfetto

Roma, 5 aprile 2011 – Sono troppe le stazioni appaltanti nel nostro Paese: si parla di un numero che va dalle 16 alle 21 mila unita' e, ora, occorre procedere a un loro deciso snellimento. E' questa la direzione di marcia indicata dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, nel corso del suo intervento alla tavola rotonda sul nuovo regolamento di esecuzione ed attuazione del codice dei contratti pubblici.

''In Italia - ha detto il ministro - abbiamo 16 mila stazioni appaltanti, c'e' chi dice che siano 21 mila. Un sistema del genere non e' possibile perche' questo comporta maggiori costi e perdita di tempo''. ''La perfezione sarebbe quella di arrivare ad avere una stazione appaltante per ogni Regione. E, comunque, l'importante ora e' iniziare questo percorso'', ha sottolineato Matteoli annunciando che la questione verra' proposta al tavolo sistematico di lavoro gia' insediato presso il dicastero, al quale partecipano tutte le associazioni di categoria piu' rappresentative e alcune tra le piu' rilevanti stazioni appaltanti pubbliche. Per il ministro delle Infrastrutture, la parola d'ordine e', dunque, ''snellire''. Ma ''quando si parla di snellimento - ha detto - si rischia sempre di ricevere degli attacchi, al di la' dello schieramento politico di chi lo dice, perche' questo viene interpretato con la volonta' di togliere i controlli. In realta', vuol dire rendere moderno cio' che moderno non è'''.

''Semplificare, riducendo il numero delle leggi e' difficile, ma lo stiamo facendo'', aggiunge Matteoli spiegando che il Regolamento di esecuzione ed attuazione del codice dei contratti pubblici va in questa direzione. ''Abbiamo fatto passi avanti, ma c'e' ancora da lavorare molto'', dice il ministro, convinto che ''mantenendo in vita il laboratorio che ha reso possibile la definizione del regolamento, riusciremo, insieme, a ridisegnare l'attuale quadro normativo”.

Attenzione, avverte: ''ho detto ridisegnare e non aggiornare'', perche' ''in questo comparto aggiornare il passato significa sempre deformare il presente e il futuro''. ''Dobbiamo avere il coraggio di ridisegnare l'assetto normativo. L'iniziativa di oggi - conclude Matteoli - diventa l'avvio metodologico di un itinerario che dovra' concludersi con il raggiungimento di tale obiettivo. Un itinerario che dovra' coinvolgere tutti gli operatori del settore e dovra' essere supportato da confronti a scala regionale e in modo da coinvolgere tutte le stazioni appaltanti''.

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