Torino-Lione, sassaiola sul primo cantiere
La cronaca è semplice. Blocchi delle strade con tronchi d'albero, guard rail , reti metalliche e sassaiole contro gli operai e le forze dell'ordine hanno accolto il tentativo di aprire i cantieri per la realizzazione del tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della nuova linea ferroviaria. Si è trattato di una protesta pianificata con cura dal movimento No Tav alla quale però hanno preso parte – stando alle indicazioni delle forze dell’ordine – anche esponenti del mondo antagonista torinese. A nulla è valso un tentativo di mediazione svolto da Sandro Plano, Presidente della Comunità montana valli di Susa e Sangone, che, su invito delle forze dell'ordine, ha cercato di convincere gli attivisti a lasciare aprire una breccia, ma senza successo. A quel punto operai e mezzi sono stati fatti rientrare, mancando le condizioni di sicurezza per eseguire i lavori.
La conseguenza, oltre al mancato avvio dei lavori, è stata la chiusura dell’autostrada per Bardonecchia fino alle prime ore del mattino, la chiusura di tutte le strade adiacenti il sito di cantiere ma anche il sequestro di oltre 700 pietre lanciate dai manifestanti (utilizzando anche fionde), per un peso complessivo superiore ai 120 chilogrammi. Che occorra iniziare per davvero è ormai convinzione di tutte le istituzioni oltre che dell’economia. Mettere “subito in campo tutte le azioni” per la sicurezza dell'area di cantiere alla Maddalena di Chiomonte, è stata la sollecitazione dell'assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino.
“Le istituzioni – ha spiegato - hanno il dovere di garantire l'apertura del cantiere. Non possiamo tradire la maggioranza silenziosa che vuole la nuova Torino-Lione. La politica ha fatto la sua parte: il Governo ha garantito la copertura economica, e i tecnici hanno fornito risposte rassicuranti sulla tutela della salute e dell'ambiente per tutto il periodo dei cantieri. Ora - prosegue Barbara Bonino - il tempo delle parole è finito e dobbiamo dimostrare che le istituzioni sono in grado di salvaguardare la legalità. Il territorio è stato coinvolto e spesso le richieste sensati e accoglibili presentate dai Comuni sono state inserite nel progetto e nelle prescrizioni”.
“L'opera è importante – ha invece detto Mauro Moretti, AD di ferrovie dello Stato -, penso sia giusto seguire le aspettative che arrivano dalla comunità europea. Vedendo l'opera nell'insieme ha senso pensare ad un sistema che gradualmente deve essere compiuto”.
Un appello al senso di responsabilità e alla calma è arrivato anche da Sindaci della Valle di Susa che per questo hanno costituito anche un Comitato di crisi. Tutto mentre il movimento No Tav continua ad organizzarsi, sostenuto anche da una parte della politica che fa capo al Movimento 5 Stelle, e mentre altre parti politiche parlano della necessità di militarizzare l’area per avviare con tranquillità i lavori.
E’ certo, tuttavia, che occorra aprire il primo vero cantiere della NLTL entro la fine di maggio: l’Unione europea, infatti, ha vincolato il mantenimento dei fondi erogati per l’opera all’avvio reale dei lavori entro la fine del mese.