Aumento dei costi d'appalto, recupero solo oltre il 20%
Sono sedici le proposte per il settore delle infrastrutture contenute nelle ultime bozze del provvedimento per la crescita e lo sviluppo
Roma, 3 novembre 2011 - Sale al 20% il tetto per il recupero dell'aumento dei costi dell'appalto; ammessa la defiscalizzazione su Ires e Irap per i concessionari; legittimo lo scorrimento della graduatoria anche in caso di recesso dal contratto di appalto; consultazione preliminare per gli appalti oltre i 20 milioni; correttivi al decreto legge n. 70 per il costo del lavoro (abrogata la norma varata a luglio) e riserve (non comprese nel tetto del 20 per cento quelle per sorpresa geologica). Queste alcune delle sedici proposte per il settore delle infrastrutture contenute nelle ultime bozze del provvedimento per la crescita e lo sviluppo. Nel pacchetto infrastrutture, come ormai noto da settimane, non è prevista alcuna nuova risorsa da spendere; in sostanza l'orientamento del Ministero delle infrastrutture sarebbe quello di snellire e velocizzare le procedure (soprattutto quelle per le grandi opere) e incentivare gli interventi dei privati.
La defiscalizzazione, che riguarderebbe Ires e Irap sembra essere il primo strumento a disposizione per favorire i concessionari di lavori pubblici che operano in finanza di progetto; si tratterebbe di una copertura del contributo pubblico. La novità dell'ultima ora riguarda soprattutto la disciplina del cosiddetto "caro-materiali di cui all'articolo 133 del Codice dei contratti pubblici” dove passerebbe dal 15 al 20% l'alea oltre la quale si dà luogo alla compensazione dei maggiori oneri derivanti dall'aumento del prezzo dei materiali; rimane confermato che la norma opererà a prescindere dal presupposto dell'eccezionalità delle circostanze che hanno determinato l'aumento. Altrettanto confermata è l'eliminazione del dimezzamento (inserito a luglio) della percentuale eccedente il 10%, che penalizzava fortemente le imprese. Sempre come modifiche al decreto legge 70 (legge 106/2011) il Ministero propone la soppressione della norma che prevede l'aggiudicazione degli appalti al netto del costo del lavoro. Sulle riserve si riscrive l'articolo 240-bis del Codice stabilendo che il tetto del 20% non operi quando le riserve sono da ricondurre al verificarsi di eventi imprevisti e imprevedibili al momento della predisposizione del progetto, con ciò rendendo indennizzabili per l'impresa i maggiori oneri derivanti da eventi di forza maggiore che non potevano essere conosciuti al momento della progettazione. Sarebbe invece stata eliminata dal pacchetto infrastrutture la disposizione che avrebbe previsto la responsabilità solidale del verificatore del progetto e del progettista. Confermata anche la disposizione che consentirà al titolare del permesso di costruire di evitare di fare una gara per l'aggiudicazione dei lavori di realizzazione delle opere di urbanizzazione di importo inferiore alla soglia comunitaria. Prevista anche l'eliminazione della norma che aveva disposto che il passaggio delle azioni detenute da Anas a favore del Ministero dell'economia dovesse essere gratuito. Inserita una norma di semplificazione delle procedure relative ai contratti di programma dei maggiori aeroporti italiani per sbloccare gli investimenti privati, salvaguardando la competenza approvativa del Ministero e prevedendo la realizzazione degli interventi secondo le procedure previste per le infrastrutture strategiche. Per le concessioni, prevista sia l'estensione dell'ambito gestionale alle opere già realizzate al momento dell'affidamento, sia la cessione di immobili a titolo di prezzo anche se l'opera è al di fuori della programmazione triennale. Si propone anche che le obbligazioni emesse dalla società di progetto abbiano lo stesso regime fiscale previsto per i titoli del debito pubblico. Previsto lo scorrimento della graduatoria dell'appalto anche per recesso dal contratto al fine di completare l'appalto. Si prevede poi, obbligatoriamente per le opere oltre i 20 milioni di euro, affidati con procedura ristretta, la cosiddetta «consultazione preliminare, sul progetto posto a base di gara.
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