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Briciole di pane

Expo: fino a 2020 evento genererà 0,18% Pil Italia

Studio dell'Università Bocconi: indotto per 69 miliardi e 61 mila occupati annui

Milano, 24 novembre 2010 - L'Expo 2015 di Milano genererà più di 69 miliardi di euro di produzione aggiuntiva nel decennio 2011-2020, con un incremento di valore aggiunto pari a circa 29 miliardi, 61 mila posti di lavoro in media sui dieci anni, con picchi fino 130 mila occupati nel trienno 2013-2015, e un gettito fiscale dovuto alla produzione totale attivata di 11,5 miliardi, corrispondente a un +0,18% del Pil nazionale. E' questo l'impatto dell'evento Expo calcolato da una ricerca Certet-Università Bocconi, presentata oggi, il giorno dopo la registrazione ufficiale di Milano come sede dell'Esposizione universale del 2015, presso l'Ufficio di Piano Expo, in Bovisa, alla presenza del sindaco e commissario straordinario dell'evento, Letizia Moratti, dell'amministratore delegato di Expo 2015 spa, Giuseppe Sala, del rettore della Bocconi, Guido Tabellini e di Lanfranco Senn, che ha coordinato lo studio.

A incidere sull'incremento di valore aggiunto totale, per una quota pari al 74,5% del totale, saranno soprattutto le attività legate all'infrastrutturazione. Complessivamente, ha spiegato Senn, la realizzazione di tutte le infrastrutture previste e le spese ad esse legate si aggireranno intorno ai 18 miliardi di euro, ripartiti principalmente tra investimenti diretti per le opere funzionali alla realizzazione dell'Esposizione (1,7 miliardi), opere connesse (12 miliardi) e costi di gestione e manutenzione delle infrastrutture (1,5 miliardi), che genereranno un'attivazione indiretta di oltre 52 miliardi e un valore aggiunto pari a circa 21,5 miliardi.

Altra voce fondamentale, che inciderà per circa il 16% sull'attivazione del valore aggiunto totale, l'attrattività turistica. L'insieme delle spese aggiuntive indotte dai visitatori previsti per l'Expo, dalla maggiore attrattività turistica che ne deriverà per la città, anche sotto il profilo congressuale, sarà infatti pari a oltre 4 miliardi di euro, che attiveranno una produzione aggiuntiva di 11 miliardi, dando origine a circa 4,8 miliardi di valore aggiunto.

Per quanto riguarda l'attrattività turistica, ha spiegato Senn, l'impatto economico maggiore sarà dato dai turisti che visiteranno l'Expo nei 6 mesi dell'Esposizione, la cui presenza è stata stimata in circa 20 milioni di persone. Grazie all'evento, la visibilità di Milano aumenterà, provocando un incremento turistico anche dopo il 2015, pari a circa 150 mila visitatori all'anno incentrati sulla Lombardia, suddivisi tra 42% di italiani e 58% di stranieri, che attiveranno nei 4 anni successivi una produzione di circa 572 milioni di euro.

A provocare un significativo impatto economico a livello nazionale concorrerà poi la gestione dell'evento, i cui costi complessivi ammonteranno intorno a 1 miliardo di euro, con un impatto sulla produzione di quasi 2,4 miliardi e 1 miliardo di valore aggiunto. L'impatto stimato sulla produzione attivato dagli investimenti dei paesi partecipanti all'Esposizione sarà pari, invece, a 1,3 miliardi e a 556 milioni di euro di valore aggiunto, a fronte di 500 milioni di euro di spese che effettueranno in Italia Stati e istituzioni estere. L'impatto diretto complessivo legato al maggior flusso di investimenti esteri sarà pari, invece, a 914 milioni, con un valore aggiunto di 1 miliardo.

Infine, il gettito fiscale. Dal 2011 al 2021 la realizzazione dell'Expo determinerà un maggior gettito fiscale per lo Stato e per gli enti locali pari a circa 7,3 miliardi per le imposte dirette e a 4,2 per quello indirette, per un totale di circa 11,5 miliardi. "Il maggior gettito andrà a compensare in misura significativa i finanziamenti stanziati dal Governo e dagl enti locali per la realizzazione dell'Expo - ha sottolineato Senn - con un ritorno significativo pari a un +0,18% del Pil nazionale in 10 anni".

In occasione della presentazione della ricerca, l'amministratore delegato di Expo 2015 spa, Giuseppe Sala, ha indicato le prossime tappe del progetto. Primo step, ha detto Sala, la realizzazione delle opere preliminari con la rimozione delle interferenze, per investimenti pari a circa 140 milioni di euro. "Affideremo la progettazione a Metropolitane Milanesi e dopo si partirà con le gare, che punteranno al massimo ribasso, per l'individuazione degli operatori. L'obiettivo è indire le gare per marzo, in modo da partire con i lavori entro l'estate del 2011 e finire entro maggio 2012. Nel frattempo, partiremo con la progettazione in house per la piastra e i manufatti, per i quali procederemo secondo la modalità dell'appalto-concorso, che ci permette di accelerare i tempi". Costo delle opere in questa fase circa 1 miliardo di euro, 300milioni per la piastra e altri 600milioni per i manufatti. "Da questo punto di vista sono ottimista - ha detto l'ad - siamo sul percorso che ci permetterà di rimanere nei tempi". Infine, i contenuti. "Procederemo con un'analisi sulla tipologia di visitatori potenziali per sviluppare di conseguenza i contenuti, chiaramente nel rispetto della nostra legge che è il trinomio alimentazione, salute, benessere e lo faremo lavorando su una serie di 'idee-prodotto', ovvero buoni motivi, declinati in specifici progetti, per vedere l'Expo". Confermata, da ultimo, l'intenzione di organizzare un grande evento tra fine gennaio e inizio febbraio per presentare alla città l'Expo.

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