Governo francese in aiuto di Atlantia
Scongiurata una nuova gara a favore dei concorrenti France Telecom, Cdc e Bouygues
Roma, 17 aprile 2011 - Il governo francese scende in campo al fianco di Atlantia. Lo Stato d'oltralpe ha presentato ricorso presso il consiglio di Stato parigino contro una sentenza del tribunale amministrativo di Chergy Pontoise che a metà marzo aveva bloccato l'aggiudicazione al gruppo italiano di una gara per il telepedaggiamento dei mezzi pesanti su 15 mila chilometri di rete stradale nazionale.
Il ricorso dello Stato è stata depositato lo scorso 21 marzo, seguito da un secondo ricorso presentato dal gruppo Atlantia il 25 marzo. L'iniziativa assume particolare rilievo se si considera che è stata adottata proprio mentre in Italia scoppiava la polemica per le scalate dei gruppi francesi alle aziende italiane e il governo italiano annunciava misure normative in chiave antifrancese. Senza considerare che tra i concorrenti battuti da Atlantia ci sono colossi d'oltralpe come Telecom, la Cdc e Bouygues.
«Il governo si è espresso a favore della conferma della gara ad Autostrade per l'Italia e punta al ribaltamento del giudizio - spiega Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia -. Questo dimostra che l'esecutivo di Parigi non ha un orientamento pregiudiziale a bloccare le aziende estere che entrano nel mercato, ma che se c'è una protezione della "francesità" questa può venire dal dna del sistema transalpino. E questo anche quando il governo ritiene che aprire il mercato ad altri può essere un interesse collettivo. L'intervento pubblico ora ci rende fiduciosi sulla possibilità di vedere sbloccata la gara entro l'estate».
La decisione del governo francese si spiega con il fatto che il tribunale amministrativo aveva bloccato la gara per presunti vizi della procedura stabilita dallo Stato. Ma anche con i potenziali minor incassi pubblici, stimati in 100 milioni di euro al mese, che potrebbero esserci in caso di slittamento dell'avvio del telepedaggiamento, destinato a scattare dal 2013. Questo spiega perché Parigi abbia preferito ricorrere in consiglio di Stato piuttosto che rifare ex novo la gara. Tra i rilievi, più che altro di forma, alla base del ricorso al tribunale fatto da Alvia, uno dei concorrenti esclusi, ci sono i parametri per la valutazione dell'offerta ritenuti generici, il ruolo di advisor del governo del gruppo Raap che avrebbe svolto consulenza anche per Atlantia ma realtà Raap essendo il leader di mercato nel corso degli anni ha lavorato per tutti i concorrenti) e una presunta modifica nella composizione del consorzio di Atlantia avvenuta, secondo i ricorrenti, durante la competizione.
In realtà Autostrade aveva partecipato da sola ma nel frattempo, come consentito dal regolamento, aveva siglato un impegno di cessione, a contratto firmato, del 30% ai francesi Sncf, Thales, Sfr e Steria (che come sub fornitori già partecipavano al progetto). L'operazione ha un valore totale di miliardi, di cui meno della metà sono i costi di realizzazione che - se l'aggiudicazione viene sbloccata - saranno finanziati da Deutsche Bank (nel pool anche Unicredit, Banca Imi e Mediobanca) e in parte dal gruppo italiano. Il resto costituisce la remunerazione del servizio per 11 anni. Durante la gara il governo italiano aveva avuto modo di esprimere all'esecutivo francese quanto ritenesse importante la competizione cui partecipava Atlantia. Ed è molto probabile che se ne riparlerà di nuovo nel vertice Italia-Francia in programma per il 26 aprile.
Atlantia al Consiglio di Stato francese per la gara telepass