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Briciole di pane

Infrastrutture, ecco l'agenda Passera

Dal Cipe 12,5 miliardi per opere vere

Roma, 12 dicembre 2011 - Priorità alle opere che collegano l'Italia all'Europa. Liberalizzazione del settore trasporti. Integrazione delle modalità. Sono i tre punti principali dell'agenda del ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture Corrado Passera, che nella sua prima audizione alla Commissione Trasporti della Camera spiega che "è attraverso queste leve del settore dei trasporti e delle infrastrutture che, per il Paese, potrà ripartire un percorso di crescita e sviluppo". E circa le competenze della futura Autorità sui Trasporti prevista dalla manovra, precisa: "In via di principio concettualmente condivido che possa toccare anche le autostrade in vista della suddivisione di Anas come concessionario e come concedente".

A Montecitorio il ministro Passera ha illustrato le linee programmatiche dei propri dicasteri, denunciando la "drammatica carenza di risorse" per la realizzazione di nuove opere. Una situazione che impone una rigorosa selezione delle priorità e la capacità di attrarre di capitali privati. "Occorre usare il buon senso, non sarà possibile fare tutto", e quindi "è prioritario ciò che ci collega all'Europa", a partire dalla linea ferroviaria Torino-Lione. "E' una cosa che va fatta", asserisce senza mezzi termini. "Assicuro il pieno rispetto del tracciato e del cronoprogramma. E' un capitolo da cui imparare per gestire in futuro simili situazioni".

Tra le altre opere, Passera sottolinea l'impegno del Governo per la Napoli-Bari. E, soffermandosi sugli interventi infrastrutturali al Sud, afferma: è "pazzesco come ci stiamo perdendo l'opportunità di essere una super piazza logistica nel Mediterraneo". Per il ministro, "pazzesca" è anche la quantità di miliardi di risorse europee che l'Italia rischia di "perdere entro l'anno". E questo, evidenzia Passera, è "mortificante e vergognoso": "Il Governo è impegnato per impedirlo anche se sarà difficile salvare tutto. Cerchiamo di raccattare tutto ciò che è possibile e concentrarsi su Fs, digital divide e istruzione", assicura il ministro riferendo che la questione sarà al centro del prossimo incontro con i Presidenti delle Regioni del Sud. Per quanto riguarda invece gli aeroporti, Passera sottolinea: "Non si può andare avanti così, con la filosofia di uno scalo ogni provincia". Il Governo lavoerà per avere aeroporti "anche pochi, ma in grandi centri, che possano tenere collegata l'Italia al resto del mondo".

Sulla questione dei finanziamenti, il Governo farà comunque, per quanto possibile, la sua parte. Intanto, come primo atto, il Cipe, ricorda Passera, "ha sbloccato 12,5 miliardi, di cui 4,8 recuperati da ogni dove", che riguardano "cose vere, cantieri già sbloccati e cose già approvate", dal Terzo Valico ferroviario Milano-Genova all'Alta Velocità Treviglio-Brescia, dal progetto Mose di Venezia ai fondi per Anas e Rfi, per le metropolitane di Milano, Napoli, Bologna e Torino, per l'hub portuale di Civitavecchia e il porto di Manfredonia, per alcune opere ferroviarie (interramento della stazione di Catania, asse ferroviario Bari-Taranto, progettazione della galleria Brennero, ferrovia Circumetnea, potenziamento linea Rho-Gallarate) e per alcune strade Anas o di concessionarie (Jonica, Agrigento-Palermo, Pedemontana Lombarda, Nuova Pontina, Campogalliano-Sassuolo, Telesina, accessibilità Malpensa e porto La Spezia, variante Morbegno, opere complementari Asti-Cuneo).

Fatti concreti, insomma, e non annunci: "in passato sono stati fatti a volte annunci mirabolanti a cui non facevano seguito effettiva cantierabilità o spesa". Così come sono un fatto concreto gli 800 milioni che danno una boccata d'ossigeno al trasporto pubblico locale, che compensano, almeno in parte, i tagli e che consentono alle Regioni di "iniziare l'anno".

L'altro pilastro dell'agenda Passera sono le liberalizzazioni. "La parola chiave è liberalizzazione e ben regolata", sintetizza Passera. Occorre "costruire un contesto unico europeo in tutti i settori, soprattutto nei trasporti. Occorre creare spazi di comune attività e comune concorrenza". E un segnale forte, su questo fronte, arriva dalla manovra che prevede una authority dei trasporti.

Per Passera, il collegamento tra investimenti in infrastrutture e sviluppo è fortissimo: "Il mondo dei trasporti è un elemento fondamentale di crescita e creazione di nuovi posti di lavoro", anche se quelli dei trasporti sono "problemi accumulati in tanti anni", che non è possibile risolvere in pochi mesi. Per migliorare le reti di trasporto italiane ed evitare sprechi, spiega, occorre "una visione complessiva": "la soluzione ottimale viene dall'integrazione dei vari mezzi e dal loro utilizzo in modo ottimale".

Liberazzare non significa tuttavia dare il "la" alle dismissioni. "Non va bene, abbiamo il dovere di fare diversamente", dice Passera. "Credo che se il nostro Paese non saprà mantenere e attirare grandi aziende sul nostro suolo, avrà grandi problemi. Forse in passato non abbiamo fatto abbastanza per attirare le grandi aziende. Oggi abbiamo solo 4.000 imprese di medie e grandi dimensioni, un numero molto inferiore a quello di cui avremmo bisogno". E ora "dobbiamo porci l'obiettivo di crearne di altre e quello dei trasporti è un settore in cui si può fare. Il mondo dei trasporti può dare tanto impulso a nuovi settori". E proprio a fronte dei problemi nel settore, emersi nel corso della lunga audizione in Commissione e dalle numerose questioni e dall'"effluvio di domande e considerazioni" a 360 gradi poste dai parlamentari, Passera si lascia andare a una battuta: "Nel campo dei trasporti il nostro Paese non può dire di essere ai vertici del mondo da quasi nessun punto di vista. A sentire tutto questo, mi sono sentito quasi in colpa per le cose che non funzionano. Ma mi mi sono detto che forse non è tutta colpa mia... Ma totale è l'impegno del Governo per risolvere le cose che non vanno".

Mario Avagliano

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