Tremonti e Matteoli: "Decreto a 'costo zero' per rilanciare economia con investimenti in infrastrutture"
"Arriverà nel giro di dieci giorni", ha detto il ministro del Tesoro
Da Monterotondo Scalo, dove ha inaugurato la Bretella Salaria Sud costruita dall'Anas, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha confermato: "Oggi c'è stata una importante riunione con alcuni ministri sul tema del rilancio dell'economia. Siamo nella fase conclusiva per realizzare un decreto sullo sviluppo economico. In questo provvedimento legislativo stabiliremo le opere prioritarie le azioni per lo snellimento delle procedure. Ora ci vuole molto tempo per fare le opere, con passaggi tra conferenze dei servizi, conferenze preliminari, Cipe e altro. Occorre più tempo per l'iter più che per realizzarle. Ciò non va bene, dobbiamo evitare che accada". Quanto alle risorse necessarie per le opere prioritarie attese da tempo, il ministro Matteoli ha ricordato che "in questa fase di crisi non è facile reperirle, ma possiamo farlo se siamo bravi a coinvolgere i privati senza dimenticare la questione del pedaggiamento, il cui provvedimento è in mano al ministero dell'Economia".
Tra le ipotesi allo studio, secondo il Sole 24 Ore, vi sarebbe anche la possibilità per le società di progetto di emettere obbligazioni (bond) per finanziare le infrastrutture in project financing. Ci starebbe lavorando il ministero dell'Economia, con il sostegno tecnico della Cassa depositi e prestiti. In pista ci sarebbero poi l'ipotesi di assegnare un incentivo fiscale per soggetti aggiudicatari in caso di aumenti di capitale per investimenti infrastrutturali, la previsione di società miste pubblico/privato per la gestione di infrastrutture di trasporto sul territorio con tariffazione d'area intermodale, la semplificazione dell'iter di approvazione degli schemi di convenzione delle concessioni autostradali, l'estensione delle procedure di affidamento previste dal codice dei contratti per le concessioni di costruzione e gestione e la possibilità per le opere strategiche di approvazione unica del progetto da parte del Cipe sul preliminare "rafforzato".
Il provvedimento, anticipa Italia Oggi, dovrebbe contenere anche alcune modifiche al recente decreto legge Sviluppo (n. 70), come l'abrogazione della disposizione (comma 3-bis dell'articolo 81) che prevede che l'offerta migliore sia determinata al netto delle spese relative al costo del personale, norma che era stata criticata dall'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici. Dovrebbe essere anche chiarito che il divieto di varianti su progetti validati, previsto anch'esso nel decreto Sviluppo, si applicherà solo per i contratti stipulati dopo il 12 luglio 2011. Dovrebbe essere poi eliminato lo sbarramento degli 80 milioni di euro al di sopra dei quali sarebbe stata necessaria la sola qualificazione come contraente generale.
In materia ferroviaria, si propone la "reciprocità dei servizi ferroviari con i paesi esteri" e l'aumento delle risorse per la manutenzione della rete Rfi. Le misure per il settore marittimo sono "a favore della portualità con riguardo anche ai porti di Transhipment (riduzione accise, fiscalizzazione oneri sociali, flessibilità tasse di ancoraggio, proroga fase sperimentale fino al 2013). Ancora al vaglio del ministero dell'Economia sarebbero inoltre la possibilità di utilizzare la cessione di beni pubblici come contropartita alla realizzazione di un'opera infrastrutturale in concessione e la destinazione di una quota dell'extragettito Iva generato dal traffico aggiuntivo creato da un'infrastruttura.
Soddisfazione per le intenzioni del governo è stata espressa dall'amministratore unico dell'Anas, Pietro Ciucci che, commentando le parole del ministro Matteoli, ha detto: "Accelerare la realizzazione delle infrastrutture è importantissimo perché queste sono un contributo essenziale alla ripresa dell'economia. Non posso che dirmi contento dell'iniziativa del governo. L'Anas - ha concluso - intende essere uno strumento efficiente nelle mani del governo per il rilancio di questo settore".
Preme per bruciare le tappe il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti. "Non abbiamo più tempo: serve una risposta immediata per lo sviluppo", dice a margine di un'audizione alla commissione Finanze della Camera, proprio nel giorno in cui è tornato a riunirsi il tavolo per le misure sullo sviluppo tra governo e associazioni datoriali. "Questo decreto per lo sviluppo è indispensabile che esca nel più breve tempo possibile", sostiene Buzzetti. "Noi siamo convinti - ha aggiunto - che edilizia, infrastrutture, sviluppo sull'esistente e un progetto sulle città siano le uniche cose che a brevissimo possano creare occupazione".
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