Ue, Eurovignette: sì di Strasburgo all'eurotassa sui Tir
Strasburgo, 7 giugno 2011 - Sì definitivo del Parlamento europeo all'eurotassa sui Tir. La sessione plenaria a Strasburgo ha approvato - con 501 voti a favore, 141 contro e 17 astensioni - la direttiva 'Eurovignette' che consente di istituire sovrapedaggi sul trasporto merci. La revisione della normativa fiscale del trasporto su strada (Eurovignetta) consentira' di addebitare ai vettori il costo dell'inquinamento atmosferico e acustico, in aggiunta al pedaggio autostradale.
Il testo adottato garantisce che i ricavi saranno utilizzati in futuro per finanziare sistemi di trasporto piu' efficienti e meno inquinanti. In sostanza 3-4 centesimi (per veicolo/km in media) potranno essere aggiunti al costo di utilizzo delle infrastrutture per coprire i costi esterni generati dal trasporto su strada, come l'inquinamento atmosferico e quello acustico.
Oltre alle reti di trasporto transeuropee (Ten-T), la direttiva coprira' le autostrade e si applichera' ai veicoli superiori alle 3,5 tonnellate. Se uno Stato membro intende concedere deroghe ai mezzi fino a 12 tonnellate, dovra' comunicarne le ragioni alla Commissione europea. In cambio, gli Stati membri si impegnano a investire il 15 per cento dei ricavi totali nelle reti di trasporto transeuropee. I fondi rimanenti dovrebbero essere utilizzati per attenuare gli effetti nocivi e per sviluppare tutti i sistemi di trasporto in maniera sostenibile.
Per promuovere la trasparenza e dibattito pubblico, i deputati hanno incluso nella direttiva l'obbligo per gli Stati membri di informare periodicamente la Commissione sulle tariffe e sull'utilizzo degli oneri percepiti. I veicoli a motore meno inquinanti saranno esenti dai costi dell'inquinamento atmosferico fino al 1° gennaio 2014 per la classe di emissione Euro V, e fino al 1° gennaio 2018 per la classe Euro VI. Nelle aree sensibili e nelle zone montuose, ai costi esterni si aggiungera' una maggiorazione fino al 25 per cento per i veicoli piu' inquinanti (da Euro 0 a Euro II) e, a partire dal 1° gennaio 2015, sara' esteso alla classe Euro III. Per ottenere una gestione piu' efficiente del traffico il tasso di variazione dei pedaggi potra' arrivare fino al 175 per cento nelle aree congestionate, con tariffe superiori applicabili nelle cinque ore di punta e con tariffe piu' basse per gli altri periodi. Per consentire alle aziende di trasporto di determinare i loro costi e di adattare la loro pianificazione dei viaggi, la Commissione fornira' un elenco delle tariffe e degli orari di applicazione in tutta l'Ue.
Durante il dibattito in Aula, il relatore belga Saïd El Khadraoui (S&D) ha sottolineato che il compromesso ottenuto segna una tappa importante per la politica dei trasporti dei prossimi 10 anni, in quanto "permette per la prima volta agli Stati membri di includere i costi esterni e di utilizzare meglio una vasta gamma di variazioni di pedaggio per migliorare la mobilita'". L'eurotassa nella sua formulazione approvata e' stata comunque contestata da Confindustria con il sostegno del governo italiano a causa del "concreto rischio che le merci importate ed esportate dall'Italia siano le più esposte ad essere gravate di ulteriori oneri". Confindustria, nei giorni scorsi infatti, si era rivolta agli eurodeputati italiani con una lettera della presidente Emma Marcegaglia per segnalare il rischio che il sovrapedaggio imposto ai caselli autostradali si trasformi in 'una pura e semplice entrata fiscale per i paesi centrali dell'Europa, a danno dei prodotti esportati dalla periferia della Ue'. In aula anche gli spagnoli del Ppe si sono detti contrari. Le nuove regole dell'Eurovignetta sono soggette a un accordo in seconda lettura con il Consiglio e dovranno successivamente essere adottate dagli Stati membri. Tali norme entreranno in vigore tre settimane dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Eurovignette non sarà vincolante: gli Stati membri della Ue potranno decidere se adottarla o meno. L'Italia ha già fatto sapere che non la imporrà per non gravare su un settore già pesantemente fiscalizzato, ma preoccupa l'appeal che tali disposizioni esercitano su Austria, Francia Germania e altri Paesi dell'Europa centrale. In Europa gli scambi commerciali operati su modalità stradale ammontano a 195 miliardi di euro (ovvero il 57,5% del totale degli scambi operati nei Ventisette): e questo equivale al 33% dell'intero interscambio commerciale dell'Italia.
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