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Incidenti sulle due ruote tra il 2000 ed il 2008

Roma, 22 settembre 2010 - Tra il 2000 ed il 2008 in Italia si è registrata una diminuzione del 15% degli incidenti che coinvolgono i veicoli motorizzati a due ruote, a fronte di un aumento dell’11,5% dei mezzi in circolazione, come risulta da un studio effettuato dalla Direzione Centrale Studi e Ricerche dell’ACI. Ovviamente questi sono dati medi perché, differenziando ciclomotori da motocicli, emerge una costante diminuzione dei veicoli a 2 ruote con cilindrata inferiore a 50 cc (ciclomotori) (-37%) ed il decremento degli incidenti del 51% 8 con un tasso medio annuo pari a 5,6%, ed un considerevole aumento dei motocicli in circolazione (+73%) accompagnato da un preoccupante aumento degli incidenti del 77% (con un tasso medio annuo pari a +8,5%). I tassi di mortalità, sia per i ciclomotori che per i motocicli, risultano comunque in diminuzione tra il 2000 ed il 2008 (-26% per i ciclomotori e -19% per i motocicli).

La Lombardia è al primo posto tra le Regioni in cui si verifica il maggior numero di incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote, seguita dal Lazio. Nelle strade urbane si registra la maggior parte (80%) degli incidenti con ciclomotori e motocicli. Il rapporto tra morti e incidenti è più rilevante sulle strade provinciali, regionali e statali extraurbane, dove avvengono gli incidenti più gravi. La tipologia di incidente prevalente è lo scontro laterale e frontale-laterale, che avviene negli incroci ed intersezioni e che indica la scorretta abitudine dei conducenti a due ruote di viaggiare a zig zag tra i veicoli, oltrepassando la linea di mezzeria. Una percentuale di incidenti importante è causata dall’urto con veicoli fermi, spesso in conseguenza della sosta in doppia fila delle autovetture.

Analizzando i dati statistici del periodo preso in considerazione (2000-2008), appare evidente che i veicoli a due ruote rappresentano una parte considerevole dell’incidentalità complessiva in Italia, in particolare i motocicli per i quali la tendenza è in aumento. Maggiormente coinvolti sono i giovani tra i 18 e i 29 anni. Le misure di intervento auspicabili riguardano una maggiore preparazione dei conducenti, soprattutto per i ciclomotori per i quali non è previsto nessun esame pratico, ed un maggiore utilizzo di caschi integrali ed abbigliamento protettivo. Fondamentale risulta il generale rispetto da parte di tutti i veicoli delle norme del Codice della Strada, unitamente ad una riduzione della velocità da parte dei conducenti. Non vanno dimenticati i necessari interventi sulle infrastrutture, quali il posizionamento di barriere specifiche per le moto (come quelle progettate da Anas) e la possibile separazione dei flussi di traffico, oltre all’attenzione alle condizioni del manto stradale.

  Sito Aci

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  Direzione Centrale Studi e Ricerche dell'ACI - Tabella