Salini rilancia la fusione con Impregilo
Approvata ieri la semestrale: redditività in aumento
Milano, 30 agsoto 2012 - Accordo strategico e fusione con la Salini. Focus sulle costruzioni e abbandono delle concessioni mature. Vendita in tempi brevi di Ecorodovias, con obiettivo un miliardo di euro. E questo il futuro dell'Impregilo disegnato da Pietro Salini, che conferma la distribuzione di un jumbo dividend se la vendita brasiliana verrà conclusa. Intanto nella semestrale approvata ieri si registra una perdita di 29,2% a causa di ulteriori accantonamenti con ricavi per 1,23 miliardi ( 23% rispetto allo stesso periodo del 2011).
E lo sviluppo di quanto comunicato prima della battaglia vinta con il gruppo Gavio per il controllo del principale general contractor italiano e ora specificato durante la conference call con gli analisti finanziari dopo la semestrale con conti prudenzialmente in calo. Una cautela nata soprattutto dall'aumento dei costi in importanti commesse in Colombia e, in particolare, per l'allargamento del canale di Panama, dove Impregilo è in consorzio con Sacyr, un'opera sulla quale le polemiche nel Paese centroamericano non mancano. Il gruppo italiano ha cominciato a mettere in bilancio difficoltà su Panama già nei conti del 2011, con una revisione dei budget nel maggio 2012, spiega il direttore finanziario Rosario Fiumara.
Intanto si guarda al futuro, con quell'accordo strategico tra Impregilo e Salini che porterà a un forte accentramento decisionale e che sarà analizzato dal prossimo cda del 18 settembre. In vista un nuovo piano industriale, da cui il management di attende effetti a partire dal secondo semestre dell'anno prossimo.
Ma «per me la soluzione finale» rimane la fusione, un'unificazione che servirebbe «anche per eliminare alla radice i potenziali rischi di conflitto di interesse, di cui si parla in questi giorni», aggiunge Salini. L'imprenditore conferma che perla cessione della partecipazione di tutta o parte della quota del 29% di Ecorodovias «ci sono trattative in corso e auspico che possano esserci risultati al più presto», ma non è intenzione di Impregilo abbandonare il Brasile.
Il nodo da sciogliere è questo: l'offerta da 764 milioni da parte del partner Primav (famiglia Almeida) e registrata a inizio luglio dal vecchio management per il 19% è scaduta e non è facile trovare concorrenti in un'asta per una quota di minoranza di una società dal controllo blindato. I Gavio (soci in Impregilo come Salini con il 29%) attendono di vedere cosa succede anche dal punto di vista giudiziario. Il Tribunale di Milano ha infatti rinviato a settembre un'udienza per la discussione nel merito delle impugnazioni urgenti delle assemblee di luglio che hanno visto prevalere i Salini
Partono i lavori per il raddoppio del Canale di Panama