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Infrastrutture e mobilità in Puglia: il Piano Attuativo del PRT 2009-2013

Una panoramica sul documento che descrive caratteristiche, interrelazioni e priorità di attuazione delle varie modalità di trasporto della Regione

È stata Pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, n. 76 suppl. del 28 aprile 2010, la deliberazione della Giunta regionale, n. 814 del 23 marzo 2010, di approvazione del Piano Operativo Attuativo 2009-2013 del Piano Regionale dei Trasporti (PRT).

Il Piano Attuativo riveste un ruolo decisivo per il settore della mobilità e dei trasporti della Regione, poiché definisce tutti gli interventi infrastrutturali in corso e programmati per le varie modalità di trasporto (stradale, ferroviaria, marittima ed aerea), nonché le relative caratteristiche, interrelazioni e priorità di attuazione. L’obiettivo degli interventi delineati nel Piano è di garantire una dotazione infrastrutturale adeguata alle esigenze della mobilità, sia di livello regionale che nazionale ed internazionale.

L’orizzonte temporale di validità del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Puglia è di cinque anni, come stabilito dalla Legge Regionale 32 del 2007. Anche il Piano Attuativo ha un orizzonte di validità quinquennale, ma in aggiunta presenta uno scenario di contesto per un orizzonte temporale più lungo, in sintonia con le Linee Guida ministeriali per la redazione dei PRT. Oltre agli Scenari di Progetto per gli interventi di immediata realizzazione e al 2013, viene quindi prospettato uno scenario al 2020, anno entro il quale è prevista la realizzazione di una serie di importanti interventi infrastrutturali che potranno garantire una risposta alla crescente domanda di mobilità della Regione.

Nel Piano Attuativo è stata posta una particolare attenzione all’individuazione delle priorità di intervento finalizzate ad assicurare livelli di accessibilità territoriale adeguati alle diverse aree, tenendo conto della relativa valenza sociale, economica e paesaggistico-ambientale.

Un altro tema attentamente considerato è quello della co-modalità, intesa come “l’uso efficiente dei modi di trasporto che operano singolarmente o secondo criteri integrati multimodali nel sistema europeo dei trasporti per sfruttare al meglio ed in maniera sostenibile le risorse”. La valutazione di ogni intervento previsto dal Piano Attuativo ha quindi tenuto conto dei benefici apportati al sistema della mobilità nel suo insieme, sia in termini di integrazione che di “non competizione” tra modalità diverse.

Sulla base di questi obiettivi di fondo, sono stati quindi delineati gli interventi per i tre scenari prima descritti per quanto riguarda le quattro reti di trasporto: viaria, ferroviaria, portuale ed aeroportuale.

Per quanto riguarda la modalità stradale, il Piano Attuativo segnala come priorità il riconoscimento, la gerarchizzazione e la classificazione funzionale della rete viaria di interesse regionale, che deve “garantire con continuità adeguati livelli di servizio, di sicurezza e di informazione a residenti, operatori economici e turisti che si muovono nella regione”. Nel Piano viene quindi delineata una classificazione in cui le strade sono ordinate in tre diversi livelli gerarchici: rete di collegamento regionale-nazionale, rete di accessibilità regionale principale e rete di accessibilità regionale secondaria.
Inoltre, nel Piano vengono anche delineati gli interventi previsti nei Sistemi Territoriali a valenza strategica e quelli relativi alle piste ciclabili.

Per la rete ferroviaria, il Piano introduce un modello di esercizio basato sulla interoperabilità tra le reti e sulla gerarchizzazione dei servizi ferroviari passeggeri.
Il sistema è per questo motivo suddiviso in tre sottoreti: un servizio ferroviario regionale, che collega le principali polarità della Puglia; un servizio ferroviario territoriale, che costituisce, nelle diverse province, il sistema strutturante del Trasporto Pubblico Locale; un servizio ferroviario metropolitano, attualmente presente nell’area metropolitana di Bari, da estendere anche ad altre realtà della regione.

La rete portuale presenta la classificazione già adottata nel PRT del 2002, in cui gli scali principali del sistema pugliese erano distinti in porti di interesse nazionale e porti di interesse regionale. I porti di interesse nazionale sono quelli di Bari, Taranto e Brindisi, che sono anche sedi di Autorità Portuali. I porti definiti di interesse regionale sono quelli dei Comuni di Manfredonia (FG), Barletta (BA), Molfetta (BA), Monopoli (BA), Otranto (LE) e Gallipoli (LE).
Gli interventi descritti nel Piano Attuativo si articolano su due direzioni complementari: potenziare il sistema dei collegamenti a terra, in linea con le specializzazioni prevalenti di ciascun porto; proporre alcuni elementi di innovazione e stimolo per lo sviluppo di particolari segmenti di trasporto marittimo di passeggeri e merci.

Infine, per la rete aeroportuale il Piano Attuativo focalizza l’attenzione sui quattro aeroporti civili della regione: Bari – Aeroporto Karol Wojtyla; Brindisi – Aeroporto del Salento; Foggia – Aeroporto civile Gino Lisa; Taranto – Aeroporto di Grottaglie (attualmente non servito da voli passeggeri).
La programmazione del Piano tiene conto sia degli scenari già delineati dal Masterplan del sistema aeroportuale pugliese (Aeroporti di Puglia) che delle esigenze derivanti dai meccanismi del mercato.
Anche per il trasporto aereo il Piano ha fissato come obiettivo l’individuazione degli interventi strategici per il sistema aeroportuale regionale nel suo complesso e alla luce del principio della co-modalità. In particolare, viene rimarcata l’esigenza di migliorare l’accessibilità stradale e ferroviaria agli aeroporti della Regione, anche in considerazione del costante aumento del numero dei passeggeri negli ultimi anni.

Matteo Martellacci

  La rete viaria

  La rete ferroviaria

  La rete portuale

  La rete aeroportuale