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Briciole di pane

Niente gara pubblica per appalti di lavori inferiori al milione di euro

Si alza l'asticella della procedura negoziata. Scia in edilizia

Milano, 11 febbraio 2010 - Per appalti di lavori inferiori al milione di euro niente gara pubblica e allargamento della trattativa privata che ora è prevista per i lavori di importo fino a 500 mila euro. In più la conferma ufficiale che la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) si applica all'edilizia.

Sono queste le linee di fondo sui cui si sta muovendo il provvedimento sulla semplificazione, ancora allo studio presso il dicastero del ministro Roberto Calderoli, ma di cui il quotidiano Italia Oggi anticipa alcune indicazioni.

Il provvedimento, approvato «salvo intese» nel Consiglio dei Ministri di mercoledì assumerà la veste giuridica del decreto legge. Almeno questa è al momento l'intenzione dei tecnici del ministero della semplificazione.

Il decreto si muoverà nel solco delle norme previste nel maxiemendamento del governo alla legge di stabilità 2011 (legge n. 220/2010), e che, in quella sede, non hanno visto la luce in quanto respinte dalla Commissione Bilancio della Camera per estraneità di materia.

Due i settori maggiormente interessati dall'intervento normativo che verrà varato ufficialmente nel prossimo Consiglio dei Ministri: l'edilizia e gli appalti.

Quanto all'edilizia, il primo intervento riguarderebbe l'ambito di applicazione della Scia, e cioè della segnalazione certificata di inizio attività, che sostituisce i titoli autorizzativi e consente di iniziare un'attività da subito, senza dovere aspettare la licenza dell'amministrazione e senza dovere aspettare un lasso di tempo iniziale, destinato ai controlli dell'ente pubblico (come invece previsto per la Dia, denuncia di inizio attività). Il problema, dopo il varo della Scia, è stato se si applichi o meno al settore edilizio: i dubbi derivavano da una non felice formulazione della norma istitutiva. Nonostante alcuni chiarimenti ministeriali è persistente l'esigenza di certezza legislativa, che dovrebbe arrivare con il decreto in esame. La Scia edilizia riguarderebbe tutti gli interventi minori e quindi per le nuove costruzioni o ristrutturazioni pesanti ci vorrà o il permesso di costruire o la super Dia. Peraltro la Scia edilizia, sempre per interventi minori, troverebbe spazio anche per le opere in aree vincolate, alla condizione del conseguimento del parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. Altra misura che dovrebbe trovare spazio del decreto sulla semplificazione è il piano casa per le aree urbane degradate. Alla stessa stregua degli altri interventi di «piano casa» fino ad ora approvati (ma che non hanno avuto a oggi grande successo) la norma prevede in premio cubatura aggiuntiva, così da incentivare la riqualificazione: il tutto naturalmente con apposite leggi regionali. Nella stessa direzione (e cioè promuovere la riqualificazione urbana) sarebbero dettati incentivi alla delocalizzazione (ad esempio strutture produttive in centro urbano) e in particolare la possibilità di portarsi dietro le cubature aggiuntive.

In materia di appalti si segnala la possibilità di innalzamento dell'asticella per l'uso della procedura negoziata, che dovrebbe essere ammessa per i lavori di importo complessivo inferiore a un milione di euro. Si modifica l'importo oggi previsto in 500 mila euro dall'articolo 122, comma 7, del codice degli appalti. La norma dovrebbe essere strutturata con una scaletta interna: sopra i 500 mila euro comunque la stazione appaltante dovrebbe invitare almeno dieci soggetti, mentre per i lavori di importo inferiore a 500 mila euro il numero minimo di imprese da invitate scende a cinque.

Il decreto dovrebbe poi snellire la fase della gara e in particolare le dichiarazioni previste per attestare il possesso dei requisiti di partecipazione alla selezione. Si tratta, in particolare, dell'articolo 38 del codice degli appalti, che elenca le dichiarazioni da formularsi in sedi di richiesta di partecipazione, relative ad esempio ai requisiti di moralità.

Nel decreto si preciserebbe che l'impresa partecipante non deve dichiarare condanne per reati depenalizzati e si precisano restrittivamente le condizioni ostative relative a violazioni contributive e violazioni alla normativa sulla sicurezza dei lavoratori.

Fonte Italia Oggi

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