Appalti, responsabilità fiscale e criticità applicative

Roma, 28 febbraio 2013 -  L'attuale quadro della disciplina in materia di responsabilità solidale negli appalti è il frutto di un percorso lungo ed articolato in fasi diverse delle quali Le Strade dell'Informazione ha cercato di dare conto ai Lettori  (vedi  in calce). L’applicazione della nuova disciplina contenuta nell’art.35, co.2 8-28ter, della legge 248/2006 (come riscritti dall’art.13-ter, della legge 134/2012), pur dopo l'emanazione della Circolare n. 40/2012, con cui  l' Agenzia delle Entrate ha affrontato le perplessità applicative suscitate dall’entrata in vigore della norma lo scorso 12 agosto, continua a sollevare dubbi interpretativi ed operativi negli operatori del settore, suscitando un ampio dibattito mirato ad identificare margini operativi privi di ambiguità.

Con la circolare ricordata con la quale  l'Agenzia delle entrate ha ritenuto di fornire chiarimenti sugli aspetti della disposizione ritenuti maggiormente critici, sono state impartite istruzioni  solo sulla decorrenza degli effetti della norma e sulla  certificazione idonea ad attestare la regolarità dei versamenti delle ritenute e dell'Iva.Nell'attesa che i numerosi interrogativi sollevati dagli operatori del settore ricevano una risposta attraverso una successiva Circolare dell'Agenzia delle Entrate, proponiamo ai Lettori il documento contenente le Linee Guida Ance 2013 che reca una serie di indirizzi operativi sugli aspetti  critici non risolti dalle prime indicazioni interpretative oggi disponibili.

Da segnalare, come si legge nel documento Ance, che le Linee Guida sono state presentate  ai competenti uffici dell’Agenzia delle Entrate, con i quali prosegue il dialogo per giungere a soluzioni che non aggravino pesantemente gli adempimenti delle imprese e, soprattutto, evitino un ulteriore ritardo nel pagamenti dei corrispettivi degli appalti.